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  • Dyson (sì, quello degli aspirapolveri) produrrà le sue auto elettriche a Singapore

    La società di elettrodomestici progetta la costruzione di uno stabilimento per assemblare veicoli elettrici. Data di produzione: 2021

    23 Ottobre 2018

    Dyson costruirà una fabbrica a due piani a Singapore per produrre le sue auto elettriche. In una lettera ai dipendenti, l’amministratore delegato Jim Rowan ha detto che la costruzione dell’impianto inizierà a dicembre e si concluderà nel 2020. La società, conosciuta per gli elettrodomestici di ultima generazione, ha annunciato che inizierà la produzione di auto elettriche entro il 2021. Il progetto elettrico della società ha finora comportato un investimento complessivo di quasi 1,15 miliardi di euro.

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    Il progetto dello stabilimento di produzione di Singapore – credits dyson.co.uk/en

    Perché Singapore

    La scelta è caduta sulla metropoli asiatica, ha spiegato, a causa della sua “significativa esperienza manifatturiera avanzata”, per i benefici che ne derivano in termini di supply chain e anche per l’accesso a mercati in rapido sviluppo. “Singapore ha costi di base relativamente elevati rispetto ad altri Paesi dell’area – ha sottolineato Rowan  ma è in grado di fornire grande competenza tecnologica ed è quindi il posto giusto per realizzare auto con tecnologia di alta qualità”. A sostenere il progetto di Dyson anche il suo Centro tecnologico focalizzato sulla ricerca, già in zona dal 2007. “A ora impieghiamo 1.100 persone e abbiamo prodotto oltre 50 milioni di motori digitali Dyson ad alta velocità a Singapore”, ha sottolineato sempre Rowan.

    L’auto segreta di Dyson

    L’auto elettrica di Dyson è avvolta nel mistero. Nel 2016, i documenti individuati da The Guardian avevano rivelato che la compagnia aveva ricevuto finanziamenti dal governo britannico. Dyson ha confermato la sua ambizione di costruire un’auto elettrica a settembre dello scorso anno, con una data di lancio prevista per il 2020. Certo, la road map iniziale ha subito delle modifiche, ma società ha già allestito una squadra di 400 persone e creato una base operativa presso l’aeroporto di Hullavington Airfield nel Regno Unito. Due mesi fa ha anche rivelato i piani per una pista di prova (era una pista di atterraggio: costo dell’operazione di conversione 225 milioni) di 10 miglia che verrà utilizzata per testare la prima auto.