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  • FCA vende Magneti Marelli ai giapponesi per 6 miliardi

    Una transazione che dà vita ad un gruppo tra Giappone ed Europa con entrate per 17 miliardi di dollari

    22 Ottobre 2018

    Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha accettato di vendere la sua unit high-tech di componenti per auto, la storica Magneti Marelli, a KKR & Co. (operatore internazionale di private equity), in una transazione dal valore di 6,2 miliardi di euro. Si tratta del primo grande accordo per la casa automobilistica italo-americana sotto il nuovo Chief Executive Officer Mike Manley. LEGGI ANCHE: Chi sono i manager italiani con la miglior reputazione (secondo un sondaggio) fca magneti marelli 1

    I termini dell’accordo

    La nuova società si chiamerà Magneti Marelli CK Holdings, hanno comunicato le società in una nota. Fiat stipulerà un accordo di fornitura pluriennale con la sua ex unità, che quindi dovrebbe mantenere la presenza in Italia, con stabilimenti e lavoratori. Secondo quanto trapelato, ora i giapponesi avrebbero assunto precisi impegni per la salvaguardia della produzione e dei livelli occupazionali di Marelli, ma anche per l’inserimento di Ermanno Ferrari (da poche settimane CEO) nel board unico che guiderà i gruppi. LEGGI ANCHE: Da Pertini a Ben Stiller, le migliori pubblicità FIAT dell’era Marchionne La Fiat potrebbe ora considerare di premiare gli azionisti con la vendita di Marelli. L’unità, infatti, potrebbe fornire a Fiat più di 2 miliardi di dividendi, secondo Bloomberg. La transazione crea una realtà con oltre 17 miliardi di dollari di entrate annuali e circa 65.000 lavoratori tra Tokyo a Milano. La vendita è una delle pietre miliari per Manley, che ha rilevato la Fiat pochi giorni prima della morte del suo predecessore. Ed è anche la prima operazione supervisionata dal presidente John Elkann dalla scomparsa di Sergio Marchionne a luglio. LEGGI ANCHE: La favola di FIAT 500, da utilitaria a oggetto del desiderio fca

    Le operazioni prima del deal

    L’accordo era stato in un certo senso preparato proprio da Marchionne, che aveva dichiarato che la società di componenti non sarebbe stata venduta per un prezzo inferiore ai 6 miliardi e che inizialmente aveva preferito separare l’attività della Magneti Marelli distribuendo azioni agli investitori, invece di quotarsi alla borsa di Milano. I colloqui di Fiat con KKR erano iniziati diversi mesi fa e durante la trattativa Fiat avrebbe respinto un’offerta perché il prezzo risultava troppo basso rispetto alle attese. FCA avrebbe anche valutato le offerte di altri gruppi a settembre, prima di giungere all’accordo con Calsonic.