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  • Genova nel cuore: l’iniziativa del Genoa CFC che ha fatto il giro dei social (e degli stadi)

    Il potere solidale dei social di fronte alle tragedie: così una piccola iniziativa può diventare importante

    28 Agosto 2018

    ponte-genova La data del 14 agosto 2018 è tristemente passata alla storia per via del crollo del Ponte Morandi di Genova che ha causato 43 vittime. Di fronte a tragedie di carattere nazionale, come questa, ci sono vari modi per esprimere il proprio cordoglio e, sempre più spesso, i social assumono un ruolo dominante. Si pensi alla funzionalità Safety Check sviluppata da Facebook per permettere a chi si trova nei pressi di una catastrofe di rassicurare i propri cari comunicando di star bene: per intercettare la posizione geografica degli utenti, Facebook si avvale di diversi strumenti, tra cui la geolocalizzazione, i tag o semplicemente la località di residenza inserita nel proprio profilo. Oltre a questo, i social sono il luogo dove esprimere la propria solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime – azione il cui potere benefico viene spesso sottovalutato, nonostante non abbia il potere di cambiare o migliorare in qualche modo le circostanze – oltre che il mezzo attraverso cui compiere azioni concrete di sensibilizzazione e di beneficienza.

    Genova nel cuore, l’iniziativa del Genoa

    A questo proposito, alcuni protagonisti del mondo del calcio, proprio attraverso i social (e non solo), hanno preso attivamente parte a un’iniziativa a carattere sociale. A poche ore dall’avvenimento che ha provocato il crollo del ponte Morandi il Genoa Cricket and Football Club ha pubblicato sui propri canali social un contenuto semplice ma effiace. Un’immagine in grafica, con uno slogan: “Genova nel cuore”. Genova Anche alcuni giocatori del club genovese – tra cui, solo per citarne alcuni, Domenico Criscito, Goran Pandev e Andrea Favilli – hanno deciso di prender parte all’iniziativa avanzata dal club, condividendo l’immagine sui propri canali. Nei giorni successivi, si è fatta strada un’altra iniziativa di solidarietà social introdotta dal Genoa che ha visto protagoniste le tifoserie di tutto il calcio italiano: la società rossoblù ha contattato tutti i club di Serie A con la richiesta di fargli avere una foto della propria curva con uno striscione dedicato a Genova, per poi raccoglierle tutte in un album pubblico sulla pagina Facebook del club. Genova Sono gesti semplici, a volte persino fraintesi, tramite cui prendere parte a quell’abbraccio virtuale che vuole, nel suo piccolo, esprimere un rispettoso cordoglio e dare il proprio supporto a chi ha subito in prima persona le conseguenze della tragedia, senza risultare invadenti. Inoltre, Genova nel cuore è diventato uno slogan ufficiale per Lega Serie A e la Regione Liguria. Durante la seconda giornata di campionato, infatti, tutte le squadre sono scese in campo con questa frase stampata sulla maglietta. E la stessa Lega Serie A ha annunciato l’istituzione di un fondo destinato “ai bisogni della popolazione genovese”. Genova

    Quando ci fu il terremoto ad Amatrice

    Non è la prima volta che i social si fanno luogo d’incontro, di condivisione e di solidarietà in occasione di situazioni tragiche che coinvolgono tutto il territorio italiano, a prescindere dal luogo specifico in cui avvengono. Ricordiamo, ad esempio, il terremoto che due anni fa rase al suolo la cittadina di Amatrice e sconvolse il Centro Italia ma – grazie anche alla viralità che la notizia ha avuto sui social – anche tutto il mondo. Tra tutte le iniziative di beneficienza finalizzate a raccogliere fondi per aiutare la popolazione delle zone colpite dal sisma ce n’è stata una che ha visto come protagonista l’amatriciana, il celeberrimo piatto per cui Amatrice è famosa a livello internazionale. L’idea di questa semplice iniziativa è nata dal food blogger Paolo Campana, e ha avuto una potenza e una risonanza tale da fare il giro del mondo. Partecipare era molto semplice: veniva richiesto ai ristoratori aderenti all’iniziativa di donare 2 euro per ogni piatto di amatriciana ordinato, uno lo avrebbe messo il ristorante, l’altro il cliente. Il contributo richiesto era davvero irrisorio, ma un piccolo gesto, se fatto da centinaia di ristoratori e clienti italiani, europei e non, diventa qualcosa di veramente grande.

    Il potere (piccolo ma importante) dei social

    In un mondo in cui siamo perennemente iperconnessi e troviamo quotidianamente sui social un modo per svagarci e per metterci in gioco, per stare più vicino ai nostri cari lontani e per sentire quella vita ideale sfoggiata dagli Influencer più alla nostra portata, per informarci e per imparare a evitare le fake news, non possiamo storcere il naso quando vediamo questo territorio accogliere anche pensieri e iniziative di solidarietà e aiuto. Dall’utente che esprime la propria partecipazione al dolore di una comunità con un gesto banale, quale cambiare la propria immagine profilo, alla squadra di calcio che onora la propria città con una delicata dichiarazione d’amore, al food blogger che si fa pioniere di un’impresa ordinaria e straordinaria allo stesso tempo, ogni gesto, per quanto insignificante possa essere di fronte a tragedie di questa entità, in realtà può diventare importante.