Arriva il decreto attuativo per il bonus pubblicità, ecco come accedere al rimborso
Pubblicati il modello e le istruzioni per richiedere le detrazioni sugli investimenti effettuati per parte del 2017 e per il 2018
2 Agosto 2018
Come già anticipato lo scorso ottobre, tra le nuove misure adottate nella Legge di Bilancio 2018 sono comprese anche detrazioni fiscali per l’acquisto di spazi pubblicitari: del 75% per tutti gli investimenti e del 90% se si tratta di microimprese, startup e PMI innovative. Chiunque investe in advertising in tv e radio, nonché su quotidiani e magazine cartacei e online, in pratica, può accedere a questo bonus pubblicità, il cui totale detraibile ammonta a 20 milioni di euro.
Il decreto per il bonus pubblicità
Finalmente oggi è stato pubblicato sul sito del Dipartimento per l’editoria, il modello da compilare per effettuare domanda del credito d’imposta per investimenti pubblicitari, cioè il bonus pubblicità appunto. Nello specifico con il decreto:- è stato approvato il modello di comunicazione telematica con le relative istruzioni. Le comunicazioni devono essere presentate esclusivamente per via telematica, utilizzando i servizi telematici che saranno messi a disposizione nell’apposita area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
- Sono state definite le modalità per la presentazione della comunicazione sull’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, ai fini della fruizione del bonus pubblicità.
Modalità di presentazione del modello
La comunicazione e la dichiarazione sostitutiva vanno presentate, esclusivamente in via telematica, come dicevamo, al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate:- direttamente, da parte dei soggetti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate;
- tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario, ai sensi dell’articolo 3, comma 2-bis, del D.P.R. n. 322 del 1998;
- tramite gli intermediari abilitati indicati nell’articolo 3, comma 3, del D.P.R. n. 322 del 1998 (professionisti, associazioni di categoria, Caf, altri soggetti).
- iscrizione negli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (per le categorie di operatori economici previste nell’art.1, comma 52, Legge 190/2016);
- di aver indicato nel riquadro “Elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia” i codici fiscali di tutti i soggetti da sottoporre alla verifica antimafia (art. 85 D. Lgs 159/2011).