• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • 4 lezioni dal Cannes Lions 2018 da ricordare tutto l’anno

    Il nuovo volto delle donne, la relazione tra creatività e tecnologia e il potenziale della ricerca vocale e della realtà aumentata nei talk di quattro degli ospiti dell'evento

    25 Giugno 2018

    Questo articolo è comparso su Think With Google. È un guest post di Brianne Janacek Reeber, Editorial Lead di Think With Google, tradotto e adattato da Federico Oggioni. Siate onesti. Le conferenze, di qualsiasi tipo, possono essere piene di futilità, di gergo specialistico, di acronimi. Spesso tutti i panel, le discussioni, le interviste e i keynote che si ascoltano, si mescolano tra loro, soprattutto in festival che durano cinque giorni come i Cannes Lions. Ma una volta su mille capita di trovare una perla, di ascoltare qualcosa che rimane impresso nella mente: quel momento in cui uno speaker lancia dal palco una battuta, una frase, un motto illuminante e tutto il pubblico in sala inizia a commentare soddisfatto a bassa voce e scrivere compulsivamente sui propri appunti. Ecco alcuni di questi momenti che ci hanno colpito al Festival Cannes Lions 2018, i cui insegnamenti avranno un potere che andrà oltre questi cinque giorni.

    Rappresenta il vero volto della donna nelle pubblicità

    Ukonwa Ojo, SVP di Cover Girl at Coty, è riuscita a catturare l’attenzione del pubblico quando ha iniziato a parlare del rilancio di Cover Girl basato su come le donne riescono ad essere leader in diversi settori. Questa necessità si deve esplicitare non solo cercando di creare una nuova “tribù di Cover Girl”, ma lavorando sul media plan aziendale per raggiungere le nuove donne, facendo leva non solo sulla bellezza, ma sui diversi interessi legati al mondo femminile moderno. «Solo perché una donna ama essere bella, questo non vuol dire che non abbia altri interessi… La vita di ogni donna ha tantissime sfaccettature. Sono mamme, sono fidanzate e mogli, amano cucinare, amano andare in palestra e amano correre in moto. Sono piene di interessi differenti!». Dewey Nicks -WTA 001 - Victoria Azarenka

    Riconoscere che l’efficacia di un lavoro dipende sia dalla creatività che dalla tecnologia

    Nick Garrett, CEO di Clemenger BBDO, ha evidenziato che la dicotomia tra creatività e scienza che permea l’industria non dovrebbe esistere: c’è sempre qualcosa di nascosto dietro la tecnologia e bisogna rimanere curiosi, sempre. «La creatività al giorno d’oggi nasce da un mix tra arte, scienza, ingegneria e design. Pensare che esista un dibattito “creatività vs. scienza” è assolutamente ridicolo. La creatività risiede nel cuore di ogni cosa. E sono convinto che il miglior lavoro al mondo, il più stupefacente, il più efficace, non sia nulla se alla base non vengono usate tutte e quattro discipline di cui parlavo prima». creativity-vs-science LEGGI ANCHE: Come funziona l’attenzione dei consumatori su Internet, ovvero: 3 miti da sfatare

    Non create un assistente vocale solo per il gusto di farlo

    Gli assistenti vocali sono la nuova frontiera su cui i brand stanno lavorando per migliorare la customer experience. Abbey Klaassen, presidente di 360i NY, è certa che gli assistenti vocali siano fondamentali anche per il miglioramento della SEO: «Rispetto a una ricerca puramente visiva, una voce dà una risposta. Quindi abbiamo pensato che sia necessario migliorare le modalità di questa risposta».  Bisogna essere chiari però, l’obiettivo non deve essere creare un assistente vocale solo per il gusto di farlo: «Se avete intenzione di realizzare un voice assistant, fatelo bene e createlo secondo le vostre necessità. Sono convinta che i brand saranno puniti per le bad experiences e penalizzati anche a livello di SEO e risultati di ricerca». Siri-740x350

    Estendi il processo creativo integrando AR experiences customizzate

    I brand sviluppano e hanno necessità di sviluppare sempre più esperienze in realtà aumentata. I designer sono quindi chiamati ad estendere il loro processo creativo a queste nuove esigenze. Alfonso Marian, co-chief creative officer per Ogilvy USA, dichiara che «bisogna comprendere le relazioni tra gli oggetti fisici e quelli realizzati in realtà aumentata e capire come farli interagire tra di loro. Questo è l’aspetto nuovo su cui bisogna lavorare. La AR introduce un nuovo concetto da tenere in considerazione che è il movimento – il movimento fisico dell’utente-. Adesso è necessario “camminare dentro l’esperienza”, viverla, e per farlo è fondamentale capire la relazione tra reale e virtuale. Lo spazio fisico, quello che ci circonda, è diventato parte dell’interfaccia dell’utente virtuale!». ar-branded Immagine di copertina: credits Cannes Lions International Festival of Creativity