Cos’è, a cosa serve e come si fa Design Thinking
Alcune informazioni utili e riflessioni per iniziare un progetto coinvolgendo tutti gli stakeholder
21 Giugno 2018
Da qualche settimana ho intrapreso un percorso fatto di debunking e spiegoni, che giunge con questo articolo a un punto centrale: il Design Thinking. Un mantra che è invocato sempre più spesso (e altrettanto spesso a sproposito). Partiamo anche questa volta da una definizione. “[…] Il Design Thinking è un processo iterativo in cui cerchiamo di capire l’utente, sfidare ipotesi e ridefinire i problemi nel tentativo di identificare strategie e soluzioni alternative che potrebbero non essere immediatamente evidenti con il nostro livello iniziale di comprensione […]”. (Fonte: Interaction Design) Emergono alcuni elementi interessanti: intanto che il design è un processo – cosa che sembra banale, ma non è necessariamente così evidente. E poi che si tratta di un processo iterativo. Che vuol dire? Ci arriviamo. LEGGI ANCHE: Design con i dati, cioè progettare seguendo variabili quantitative ma anche qualitative
A cosa serve il Design Thinking?
Vi è mai capitato di non avere la più pallida idea di come risolvere un problema? O magari di essere certi di avere una soluzione a quel problema, per poi prendere una solenne cantonata? Ecco. Immaginate quella sensazione lì. Il Design Thinking serve proprio a questo. Con l’utilizzo di una serie di tecniche che pongono al centro la comprensione del problema, la messa in discussione delle assunzioni e la verifica delle ipotesi – tramite test con le stesse persone per cui è stata elaborata la soluzione – si può arrivare a risolvere il problema trovando idee inaspettate, innovative o nascoste. E se non si tratta di idee innovative di per sé, possiamo ragionevolmente sapere che si tratta di soluzioni efficaci. Perché? Perché le avremo testate e ne avremo verificato, seppure in maniera prototipale, la validità.Come si fa?
In un processo di Design Thinking l’obiettivo è quello di raggiungere un risultato verificabile in un tempo relativamente breve. Un risultato che sia utilizzabile e sensato per chi l’ha commissionato e che appartenga a tutto il team di progettazione. Ci si arriva tramite un processo che si compone di alcune fasi che sono state codificate in:- Empathise – empatizza con i tuoi utenti
- Define – definisci i bisogni dei tuoi utenti, i loro problemi e le opportunità
- Ideate – genera idee e soluzioni innovative mettendo in discussioni le tue assunzioni
- Prototype – prototipa per iniziare a realizzare le tue soluzioni
- Test – metti alla prova le tue soluzioni testandole