Starbucks rallenta: chiude 150 caffetterie e va giù in borsa
La società chiude il trimestre in corso con un +1% di vendite e decide di correre ai ripari. Wall Street reagisce molto male
20 Giugno 2018
Le vendite di Starbucks del trimestre sono al palo. Appena un +1%. Secondo le stime, si tratta della peggiore performance degli ultimi nove anni, nonostante, va detto, non si tratto di un segno meno. Un dato sufficiente però a scatenare una tempesta, a partire dall’annuncio choc: chiuderà 150 caffetterie. La notizia fa affondare i titoli in Borsa nelle contrattazioni after hours, dove arrivano a perdere fino al 6,3%. Un crollo, nonostante abbia annunciato un aumento del 20% del dividendo trimestrale con una previsione di distribuzione di 25 miliardi di dollari entro l’anno fiscale 2020 tra cedole e riacquisto di titoli propri. “Starbucks – si legge in una dichiarazione della società – sta ottimizzando il suo portafoglio di negozi negli Stati Uniti ad un ritmo più rapido nel 19 ° anno, tra cui la nuova crescita dei negozi gestita dall’azienda verso mercati underpenetrated, rallentando la crescita dei negozi con licenza e aumentando la chiusura dei negozi underperforming gestiti dalle aziende nei suoi mercati più densamente trafficati a circa 150 nel FY19 da una media storica di fino a 50 all’anno. Nel FY19, ciò si tradurrà in un tasso di crescita leggermente inferiore nei nuovi negozi netti gestiti dall’azienda”. LEGGI ANCHE: Nestlé distribuirà i caffè di Starbucks per 7 miliardi