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  • Riscoprire i borghi italiani con la street art e Airbnb

    In Molise la sharing economy incontra l'arte urbana

    19 Maggio 2018

    di Silvia Scardapane
     
    “Il Molise non esiste. Resiste”. Questa scritta, che campeggia su una parete di un piccolo borgo molisano, è stata (ed è tuttora) uno slogan che ha trovato grande fortuna e consenso per il rilancio della regione. A realizzarla, l’artista Biancoshock nell’ambito del CVTà Street Fest, festival di street art ideato e diretto da Alice Pasquini a Civitacampomarano, un comune in provincia di Campobasso che conta solo 399 abitanti. Questa settimana vi raccontiamo in che modo questa piccola realtà è cambiata proprio grazie al grande fermento dell’arte di strada incontrando, naturalmente, anche il dinamismo di una delle società più influenti sul mercato globale: Airbnb. Riscorpire i borghi italiani con la street art ed Airbnb
    Ultimamente si è discusso molto su come la sharing economy possa distorcere il mercato immobiliare e influire sui costi di vendita o di affitto; una problematica rilevata in particolar modo nelle grandi città. Ma cosa pensare quando ad essere interessati sono piccoli borghi italiani dimenticati?

    Street Artist internazionali a Civitacampomarano

    Da tre anni a questa parte CVTà Street Fest ha svolto un ruolo importante per la riscoperta di Civitacampomarano, ridisegnando il paesaggio urbano con la partecipazione di street artist di fama internazionale e l’apporto della comunità residente. Qui hanno realizzato le loro opere artisti come Hitnes, Pablo Herrero, Alex Senna e Bosoletti.
    Riscorpire i borghi italiani con la street art ed Airbnb Oggi, questa rivitalizzazione territoriale incontra il progetto “Borghi Italiani”, firmato da Airbnb per il recupero e la riapertura delle dimore storiche italiane di cui è stato pioniere Civita di Bagnoregio, borgo patrimonio culturale Unesco in provincia di Viterbo, dove la storica Casa Greco è stata trasformata in casa d’artista da Francesco Simeti. A Civitacampomarano, invece, riaprirà al pubblico la casa dell’illuminista e politico italiano Vincenzo Cuoco, per l’occasione riadattata in piccola galleria d’artista da Lorenzo Vitturi. Airbnb ha affidato dunque agli artisti italiani il rilancio dei borghi sostenendo le piccole comunità e reinvestendo le tasse di prenotazione per progetti sociali e culturali locali. In questo caso specifico la casa storica di Vincenzo Cuoco sarà ufficialmente aperta al pubblico all’avvio della nuova edizione del CVTà Street Fest a partire dal prossimo mese di giugno.
    Ingresso casa Vincenzo Cuoco
    Gli effetti di questa joint venture saranno certamente comprensibili solo quando il progetto avrà superato la prima fase sperimentale. Tuttavia, oltre le complesse dinamiche di real estate, bisognerebbe comprendere quante altre forze circostanti debbano addizionarsi affinché l’esperimento possa dirsi davvero riuscito.
    Possiamo immaginare, certamente, che un legame più diretto con l’arte di strada possa creare una nuova fonte di dinamismo in diverse regioni italiane dove sono già attivi numerosi festival di street art.
    Riconosciamo dunque il valore dell’operazione promossa da Airbnb (non solo sotto il profilo artistico) e ci auguriamo che, nel prossimo futuro, con la collaborazione di enti competenti, sempre più società e aziende possano puntare ad uno step successivo, forse ancora più articolato: una forma alternativa di valorizzazione territoriale in grado di favorire l’ardua rivalsa delle periferie italiane.