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  • Le ultime mosse di Google per adeguarsi alla regole del GDPR

    Google semplifica i termini della sua Privacy Policy in vista dell'entrata in vigore del General Data Protection Regulation Law il 25 maggio

    11 Maggio 2018

    Con l’entrata in vigore del GDPR, il General Data Protection Regulation Law dell’Unione Europea, il 25 maggio, Facebook, WhatsApp, e gli altri servizi stanno aggiornando i loro termini di servizio per conformarsi alle nuove norme sulla privacy. Anche Google, ovviamente. Mountain View ha aggiornato la sua Privacy Policy, specificando esattamente come e perché Google raccoglie i dati che alimentano i suoi prodotti. Non solo. Google sta inviando notifiche email a ogni singolo account Google. Le e-mail arriveranno nei prossimi giorni. Ecco intanto qualche dettaglio. LEGGI ANCHE: Cosa sta facendo Facebook per adeguarsi alle nuove regole del GDPR

    GDPR

    Semplicità

    Anche non ci sono modifiche significative nei servizi o nelle autorizzazioni, Google ha semplificato la sua Privacy Policy  rispetto ai termini precedenti, proprio per cercare di soddisfare i requisiti del GDPR. I termini sono stati anche integrati con video e illustrazioni, perché, come spiega BiG G, “una descrizione visiva può essere più facile da capire di un testo da solo”.

    Che cosa fa Big G

    “Raccogliamo informazioni per fornire un servizio migliore a tutti i nostri utenti – si precisa – quando non hai effettuato l’accesso a un account Google, memorizziamo le informazioni che raccogliamo con identificatori univoci legati al browser, all’applicazione o al dispositivo che stai utilizzando. Questo ci aiuta a fare cose come mantenere le tue preferenze di lingua attraverso le impostazioni di navigazione”.

    Quando utilizzi i nostri servizi, ci affidi le tue informazioni. Siamo consapevoli che si tratti di una grande responsabilità e ci adoperiamo per proteggere le tue informazioni lasciando a te il controllo

    Export di dati

    Google sta inoltre aggiornando le opzioni per l’esportazione dei dati. Certo, dal 2011 a disposizione c’è Google Takeout, ma ora la società lo sta potenziando per includere più servizi e controlli più precisi. La compagnia dice inoltre di essere impegnata nel Data Transfer Project, un sistema open source che renderebbe più semplice lo spostamento dei dati tra le reti senza interruzioni.

    Gli altri udate

    A Mountain View si stanno preparando al giorno X da mesi ovviamente. Le implementazioni in chiave GDPR sono arrivate un po’ alla spicciolata. Funding Choices è uno strumento che permette di ottenere il consenso per il tracciamento degli utenti da parte degli editori. Il sistema permette a chi gestisce un sito di mostrare un messaggio personalizzato ai visitatori con ad-blocker abilitato, invitandoli a disattivarlo per non danneggiare la propria attività. L’ultimo provvedimento in ordine di tempo interessa DoubleClick, che non consentirà più l’utilizzo degli ID a chi usa il suo servizio di trasferimento dati. Lo strumento funzionerà ancora, ma i suoi dati non saranno esportabili all’esterno. Gli aggiornamenti riguardano anche YouTube, che cesserà di supportare l’erogazione di pubblicità da server di terze parti in Europa a partire dal 21 maggio.