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  • Breve diario dal Salone del Libro di Torino. Giorno uno

    All'interno della sezione "Festa mobile" Chiara Valerio racconta Fleury Jaeggy

    11 Maggio 2018

    “Oltre che marcire i fiori non possono fare altro, non diversamente dagli esseri umani”. Così scrive la magnifica Fleur Jaeggy e ce lo ricorda Chiara Valerio nella prima giornata del Salone Internazionale del Libro di Torino. Fleur-Jaeggy-620 × 350-RGB-landscape-460x250

    Scrittori che raccontano altri scrittori

    Festa Mobile così si chiama la sezione che il direttore, Nicola Lagioia, ha pensato per ospitare scrittori che raccontano altri scrittori, prendendo a prestito il titolo dell’omonimo libro di memorie di Hemingway rimasto incompiuto. Così come sono sempre incompiuti i ritratti degli artisti, fatti con l’entusiasmo e le inferenze propri dello sguardo innamorato. Ed è innamorata l’ironica, colta, profonda, irresistibile scrittrice Chiara Valerio, innamorata della letteratura e di Fleur Jaeggy. Ce la descrive raccontandola come una scrittrice dell’orrore, l’unica in Italia, ad averci restituito le ombre e lo zenit, i fantasmi di fanciulle beate e castigate, la paura del cielo, l’aristocrazia dei collegi e non quella dei castelli. Perchè Fleur Jaeggy è una “scrittrice postuma di un’infanzia che non ha mai avuto”, così ci dice Chiara Valerio e non possiamo che darle ragione quando a un microfono nella sala Filadelfia della Fiera al Lingotto legge: “tutti i gesti allegri nell’infanzia, protratti nell’età adulta, diventano vizi”. E che bellissimo vizio è leggere. Se volete alimentare il vizio della lettura con Fleur Jaeggy consiglio I beati anni del castigo, Adelphi. Breve diario dal Salone del Libro di Torino. Giorno Uno Chiara Valerio, invece, vi farà innamorare anche della matematica con Storia umana della matematica, Einaudi. LEGGI ANCHE: I 15 (e passa) libri che ogni aspirante leader dovrebbe leggere Breve diario dal Salone del Libro di Torino. Giorno Uno