VIDEO Una startup asfalta le strade con bottiglie di plastica riciclate
MacRebur è un progetto innovativo nato dall'intuizione di un ingegnere scozzese. La startup piace a Richard Branson ed è già realtà a Londra e in altre parti del mondo
20 Aprile 2018
Dall’India, alla Scozia, fino alle strade di Londra. Se potessimo tracciare una linea che ripercorre la geografia di MacRebur queste potrebbero essere le coordinate giuste. La società è stata fondata dall’ingegnere scozzese Toby McCartney nel 2016, è basata a Lockerbie in Scozia, per sostenere un’idea nata in India pochi anni prima: produrre asfalto meno costoso, sfruttando la plastica delle bottiglie e di altri materiali di scarto.
Il primo milione raccolto col crowdfunding
La società ha ottenuto più di un milione di sterline con una campagna di equitycrowfounding e nel 2016 si è aggiudicata il Virgin Voom di Richard Branson guadagnando un finanziamento da 50 mila sterline e una campagna di marketing da 250 mila sterline. Non solo un’idea di impresa. Londra, dicevamo. Ebbene, l’asfalto di MacRebur è sulle strade del quartiere di Enfield: un progetto pilota in una sola strada, ancora un esperimento, ma sembra intenzione degli amministratori locali non abbandonare l’idea. Perché, come sottolinea il sito LondraItalia.it, la nuova miscela è più resistente all’usura, dura molto più a lungo dell’asfalto tradizionale, consentendo un risparmio di costi significativo.
Tutto nasce in India
L’asfalto di McCartney è nato in India dove ha visto sistemare delle buche nell’asfalto con dei rifiuti di plastica che venivano incendiati con della benzina. L’asfalto è fatto per il 90% di pietra, sabbia, calcare e per il restante 10% da bitume prodotto con una miscela di idrocarburi. L’intuizione lo ha portato a realizzare un asfalto dove gran parte del bitume è sostituito con plastica di scarto. Non solo. A detta di McCartneyil “suo” asfalto è il 60% più resistente di quello tradizionale.
A Rotterdam
Kws, società del gruppo edilizio VolketWessel, aveva già avviato un progetto simile chiamato Plasticroad. Il progetto è portato avanti a Rotterdam in collaborazione con Total e con Wavin, società di riciclo specializzata nella produzione di prodotti in materiale plastico riciclato per il drenaggio dell’acqua piovana.
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