Un team di ricercatori di Singapore ha recentemente spiegato di essere riuscito a creare un robot capace di eseguire l’assemblaggio di un mobile IKEA, seguendone le istruzioni. Se già per molte persone questa sembra un’impresa impossibile, si può immaginare la complessità alla base di questa invenzione.
I robot ci ruberanno il lavoro, quindi? Forse. Certamente per ora hanno già imparato ad eseguire le più noiose faccende domestiche (uno dei primi robot commercializzati si dedica alla pulizia dei pavimenti delle nostre case) e ci hanno battuto più volte nei nostri più classici giochi da tavolo.
E adesso i ricercatori di Singapore dicono di averne addestrato uno per svolgere un altro compito noto per la confusione che genera negli umani: capire come assemblare i mobili IKEA.
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L’idea di partenza
Il team della
Nanyang Technological University ha programmato il robot per creare ed eseguire una strategia per assemblare quasi completamente la
sedia Stefan da 25 euro. La ricerca è stata pubblicata mercoledì sulla rivista
Science Robotics.
“Richiede
percezione, pianificazione del movimento, il controllo tra robot e ambiente circostante, il
trasporto di un oggetto con due braccia contemporaneamente”, ha spiegato il dott. Quang-Cuong Pham, uno degli autori della rivista. “E poiché questa attività necessita di così tante competenze interessanti per i robot, riteniamo che potrebbe essere un buon progetto per spingere le nostre capacità di progettazione al limite”.
Non si tratta del primo tentativo in questo senso: già altri gruppi di ricerca avevano tentato finora di insegnare ai robot come assemblare i mobili IKEA, un compito che permetterebbe di
simulare le manipolazioni e le operazioni chele macchine potrebbero un giorno eseguire nella fabbriche (forse dello stesso colosso dell’arredamento).
“È qualcosa a cui quasi tutti sono abituati e che quasi tutti odiano fare”, ha detto Ross A. Knepper, professore di informatica presso la Cornell University, la cui ricerca si concentra sull’interazione uomo-robot.
L’esperimento
Come gli umani, anche il robot ha avuto un piccolo aiuto iniziale: è stato infatti programmato attraverso
una sorta di manuale, una serie di istruzioni ordinate su come i pezzi combaciano tra loro. Poi, però, ha eseguito il montaggio da solo.
Il robot ha proceduto in
tre fasi principali, per un tempo totale di
20 minuti e 19 secondi, probabilmente meno di quello che ci avrebbe impiegato qualsiasi persona.
Innanzitutto,
ha estratto i pezzi; quindi ha trascorso alcuni secondi
a fotografare la scena e ad abbinare ogni parte a quella presente nel suo “manuale”. Infine, per oltre 11 minuti, il robot
ha ideato un piano che gli permettesse di assemblare rapidamente la sedia senza che le sue braccia si scontrassero l’una con l’altra o con le varie parti. Alla fine, ha attuato il piano in circa 9 minuti: ha usato le pinze per raccogliere i perni di legno da un vassoio e spingere i suoi sensori (posizionati sui polsi) a rilevare quando i perni fossero finalmente entrati nei rispettivi fori.
Ovviamente
non si è trattato di un successo al primo colpo, ci sono stati diversi tentativi falliti lungo la strada e i ricercatori hanno ottimizzato il sistema prima che il robot potesse finalmente assemblare la sedia da solo. Il risultato è stato il culmine di tre anni di lavoro, ma il team è ansioso di vedere cos’altro potrà automatizzare ora.
Secondo i ricercatori, con l’aiuto di esperti di intelligenza artificiale, potremmo essere presto in grado di creare
un robot che costruisce una sedia seguendo le indicazioni vocali o osservando qualcun altro farlo prima.