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  • Trasformare una passione in lavoro, conosciamo Gionata Smerghetto

    Bellezza, qualità, amore e passione per il lavoro sono le caratteristiche di questo instagrammer da seguire assolutamente

    18 Aprile 2018

    Ci sono tre buoni motivi per intervistare Gionata Smerghetto: anzitutto, i suoi numeri parlano chiaro. E no, non sono costruiti a tavolino, se qualcuno se lo stesse chiedendo. Metteteci in più la qualità dei contenuti: chiari e belli. Infine, i suoi modi e la sua gentilezza, sinonimo di una passione per il lavoro, di amore che trasmette, di scoperta per chi lo segue. Curiosi vero? Conosciamo meglio Gionata.

    Come si trasforma una passione in lavoro

    Gionata Smerghetto | Garage Raw: quanto è importante il lavoro di squadra quando si lavora con i social? «Questa domanda cade a pennello, perché personalmente ritengo che il lavoro di squadra sia fondamentale per crescere, migliorare e costruire un’idea a lungo termine anche attraverso i social. Il tema mi sta molto a cuore perché per me una semplice passione si è trasformata nell’attuale lavoro: Garage Raw è un team che ha messo come primo elemento insindacabile il lavoro di squadra, il confronto. Permette di creare un vero “laboratorio di idee”, in modo che ogni persona del team possa esprimere le proprie attitudini per creare qualcosa che il singolo da solo non riuscirebbe mai a fare. Certo, è molto difficile, perché da un lato questo sottende riconoscere i propri limiti per imparare dagli errori, ascoltare gli altri e migliorare giorno dopo giorno. Ma a mio parere è il segreto per un’idea e un progetto vincente».
    Instagram rispecchia la vita reale? Quanto si deve rinunciare alla propria storia in favore del pubblico?
     
    «Quando parlo di social network, e in particolare di Instagram, penso e credo che non sia un nuovo mondo in cui decidere se stare o meno: Instagram è semplicemente un nuovo strumento con cui è possibile comunicare. Ed il concetto è molto diverso. C’è chi non rispecchia la propria vita reale neanche nei rapporti che non includono i social: quante persone sembrano essere i padroni del mondo e poi non hanno nemmeno i soldi per una pizza? Ecco, su Instagram è la stessa cosa: chi vuole apparire si fotografa ad Ostia e poi photoshoppa Miami sullo sfondo, cambia veramente poco.
     
    Instagram, e i social, sono un nuovo mezzo con cui comunicare quello che si è e quello di cui ci si occupa. Sta all’utente decidere in che modo farlo. Io amo (e cerco di farlo sempre) i profili che comunicano in maniera spontanea e naturale: sono le persone che poi incontri nella realtà e sono veramente quelle che credevi fossero seguendole su Instagram».
     
    Happy birthday to me ??? Un post condiviso da Gionata | Garage Raw (@gionata_s) in data:
    «Come già detto, la cosa essenziale è essere distinguibili, se stessi. Il grande successo di un Instagrammer è condividere le foto che ama, quelle che sente proprie, magari anche scrivendo quello che prova. Io tendo a scrivere molto su Instagram, e non me ne vergogno, mi è sempre piaciuto farlo fin da piccolo (scrivevo nella mio diario personale!). Poi ho deciso di farlo anche su Instagram assieme alle mie foto per trasmettere tutto quello che sentivo, senza filtri. Non per vanità, ma per la semplice voglia di condividerlo. Detesto i profili “impostati”, che pubblicano con ossessione sempre le medesime foto perché sanno che “prenderanno tanti like”. Preferisco gli utenti che dopo anni sono in grado di cambiare stile, innovarsi, sperimentare. È un motivo ancor più valido per fidelizzare il proprio pubblico.Quindi se posso dare un consiglio, ispiratevi a chi vi piace, ma cercate di essere unici e comunicate quello che più sentite vostro!».

    Non solo Instagram

    La tua strategia nasce su Instagram e si declina in altri social: come fare ad estendere la stessa popolarità su altri canali? «Comunicare su più piattaforme non è assolutamente facile. Certo, chi parte da un Instagram “forte” ha certamente un’arma in più, perché oggi è il fulcro della comunicazione. Ma declinare la propria comunicazione anche su altri canali presuppone la capacità di sapersi adattare a stili e modalità di comunicazione differenti. Stimo molto Manuela Vitulli, che a mio parere è bravissima a declinare la sua comunicazione su tutti i suoi canali, mantenendo la sua unicità, ma comunicando in maniera leggermente differente in relazione al canale scelto. Ecco, lei per chi si occupa di travel, può essere un esempio perfetto».
    Qual è stata la collaborazione che hai sentito più tua? «Negli ultimi due anni ho preso parte a moltissime esperienze di viaggio, mi ritengo davvero fortunato per quello che sono riuscito a fare. Ma l’attività che sento più mia è stata certamente l’esperienza umanitaria in Senegal. Poco più di un anno fa ho deciso di partire con Emergenza Sorrisi per documentare attraverso i miei canali una missione in Africa che aveva l’obiettivo di aiutare dei bambini con delle malformazioni congenite causate dalla scarsità di nutrizione. Ecco, in quella occasione ho davvero sentito di aver fatto una cosa con il cuore che porterò con me per sempre».
    Alcuni valutano la qualità di un canale dal numero di follower, sottovalutando quelli che sono stati acquistati. Quali sono invece per te le caratteristiche principali per definire un profilo di qualità? «Un profilo di qualità oggi deve essere professionale (cosa che ancora stento a vedere), autorevole e coinvolgente. Non mi piacciono i profili che ogni due giorni “marchettano” delle collaborazioni per far vedere che sono sul pezzo. Preferisco degli ambassador che sposano un progetto perché ci credono e quindi sono in grado di comunicarlo in maniera reale e autentica al proprio seguito. Ma soprattutto, dal punto di vista visivo, ritengo di qualità quei profili che sono in grado di cambiare, migliorare, diversificare, rimanendo attinenti alla realtà. Ci sono profili con decine di migliaia di like a foto di paesaggi che sembrano esplosioni nucleari: ma a quel punto i like sono un mero “wow” per una immagine pazza, che fa perdere la capacità di comunicare un’idea, un prodotto un brand. E non è un caso se la maggior parte di questi profili lavorano pochissimo, nonostante gli immani sforzi di editing fotografico!». LEGGI ANCHE: Come smascherare gli influencer farlocchi di Instagram
    Scontato ma non troppo: tre consigli da dare ai nostri lettori!
    «Se siete appassionati di Instagram e volete diventare degli instagrammer siate voi stessi: scegliete il modo in cui vi piace comunicare e fatelo. Le persone sono seguite per una loro distinguibilità e unicità, perché riescono a trasmettere dei messaggi.
    Utilizzate Instagram (io lo uso molto in questo senso) per trarre ispirazione, per imparare, per migliorare. Ci sarà sicuramente qualcuno più bravo di voi, a da quelli più bravi c’è sempre bisogno di imparare, io la penso cosi!»