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  • Anche Playboy #DeleteFacebook. “We are stepping away…”

    Dopo il cofounder di WhatsApp Brian Acton, le pagine Tesla e SpaceX di Elon Musk, quelle di Will Ferrell e Cher, un altro addio pesante per Facebook

    28 Marzo 2018

    “Le recenti notizie sulla presunta cattiva gestione dei dati degli utenti di Facebook hanno consolidato la nostra decisione di sospendere la nostra attività sulla piattaforma in questo momento abbiamo più di 25 milioni di fan sulle nostre pagine Facebook e non vogliamo essere complici nell’esporli alle pratiche riportate”. Queste le parole con cui Playboy Enterprises, la società che edita la storica rivista, ha annunciato la sua volontà di cancellarsi da Facebook. Facebook

    Come Elon Musk e Cher

    Dopo il cofounder di WhatsApp Brian Acton, le pagine Tesla e SpaceX di Elon Musk, quelle di Will Ferrell e Cher, aderisce alla campagna #DeleteFacebook, successiva allo scandalo Cambridge Analytica, insomma Playboy Enterprises, che lascerà il social network di Mark Zuckerberg e disattiverà i suoi account ufficiali.

    Dobbiamo lasciare il social-network

    Su Twitter il Chief Creative Officer e figlio dello storico fondatore della rivista Cooper Hefner ha sottolineato che le linee guida sui contenuti di Facebook e le politiche aziendali contraddicono i valori di Playboy e che la piattaforma “secondo noi continua a essere sessualmente repressiva. L’apprendimento della recente ingerenza in un’elezione libera degli Stati Uniti dimostra ulteriormente un’altra preoccupazione che abbiamo riguardo a come gestiscono i dati degli utenti, dove oltre 25 milioni dei quali sono fan di Playboy, chiarendo di conseguenza a noi che dobbiamo lasciare il social-network”. LEGGI ANCHE: “Vi spiego come i capi del web ci profilano ogni giorno (e perchè non siamo pronti per difenderci)” LEGGI ANCHE: Perché Facebook non ruba i nostri dati ma siamo noi che siamo scemi digitali  LEGGI ANCHE: Anche per l’uomo che è diventato ricco con WhatsApp è il momento di #deleteFacebook LEGGI ANCHE: Cambridge Analytica, Zuckerberg rompe il silenzio: sono responsabile di quanto è successo