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  • Così arte e artigianato riqualificano il centro storico di Palermo

    Oltre 70 laboratori artigiani riportano autenticità e riqualificazione urbana

    23 Marzo 2018

    Palermo pare non aspetti altro che accogliere, raccontarsi, mostrare, accompagnare. È una città piena di vita e piena di storie. Da lontano riusciamo ad avvertire solo la paura, ma lì possiamo imparare a stupirci attraverso gli occhi della sua gente e sperare di tornarci presto per ascoltare nuove storie.

    A.L.A.B.

    È l’Associazione Liberi Artigiani Artisti Balarm, nata nel 2010 da un’ idea di Pietro Muratore: un gruppo di professionisti e artisti propone un percorso di rinascita all’interno del centro storico di Palermo e non solo. È un progetto di riqualificazione urbana e sociale volto allo sviluppo di una rete diffusa di microeconomia di cui fanno parte più di 70 laboratori e oltre 300 soci, che crea sviluppo e ha la funzione di presidio del territorio. I laboratori artistici pullulano nel centro storico, riconoscibili dal simbolo arancione in vetrina: arredamento, borse, ceramica, pittura, scultura, tessitura sono solo alcune delle produzioni uniche che avrete modo di scoprire perdendovi nei vicoli della città. Manuela Baldanza, designer di Wolla ha risposto ad alcune domande, ma prima di iniziare sottolinea: “Ci tengo a precisare che Alab è un’associazione apolitica, noi abbiamo fatto tutto con le nostre forze. Non paghiamo il pizzo e non lo pagheremo mai. Andrebbe contro tutto quello in cui crediamo.”

    Credere nel cambiamento

    Prendere parte al progetto Alab ti ha cambiato la vita? Come vedevi il futuro di Palermo 10 anni fa e come lo vedi ora che il centro storico è ricco di creatività e artigiani sia giovani che meno giovani? «Sono Manuela Baldanza, in arte Wolla Design, interior designer amante del fai da te e appassionata di soluzioni d’arredo personalizzate. Progetto e realizzo lampade/scultura, assemblando vecchi giocattoli, e soluzioni stickers tridimensionali per arredare piccoli spazi. Ho fondato Spazio a Tempo, un laboratorio artigianale del circuito ALAB che si trova ai Quattro Canti di Palermo. Quando 4 anni fa ho perso il lavoro perché l’agenzia pubblicitaria per cui lavoravo è fallita, ho deciso di restare a Palermo perché mi ero resa conto dell’importante cambiamento in atto e volevo crederci fino in fondo. palermo-alab-arte Il centro storico che per tutta la vita avevo guardato con diffidenza stava lentamente rinascendo, mantenendo la sua genuinità. Parte di questo cambiamento era dovuto ad ALAB  che aveva permesso agli artigiani di tornare nelle botteghe, portando una forte spinta alla rinascita della parte più degradata della città. Tanti come me (designer, fotografi, architetti, artisti) si sono reinventati, trovando nell’artigianato un nuovo punto di svolta per il futuro. Accanto alle nostre botteghe, sono tornati i bar, le trattoria a buon mercato e gli empori di quartiere. palermo-alab-manifesta Quest’anno ospiteremo Manifesta, un evento artistico di risonanza mondiale: molti quartieri sono stati adottati dai residenti, sono nate piazze autogestite con panchine e piante per fare giocare i bambini e finalmente il centro storico e stato chiuso al traffico e dotato di navette gratuite. Palermo, negli ultimi anni sta rinascendo e se lo merita!»

    Un sistema virtuoso

    Organizzate anche eventi/laboratori/open day con i bambini o ragazzi in età scolare?  «Una parte del ricavato della nostra associazione è reinvestito in attività sul territorio. Al mercato di Ballarò organizziamo innumerevoli laboratori di riciclo, pittura e découpage una delle nostre socie, ha restaurato gratuitamente una edicola votiva del  quartiere. Collaboriamo con molte scuole per i progetti di alternanza scuola lavoro organizzando corsi di ceramica, pittura, falegnameria, stampa 3d (artigianato innovativo!), cucito, riuso creativo. Ci piace condividere così, l’anno scorso, è nata “come to meet your genius” una call per artisti di tutta Europa: li abbiamo ospitati nelle nostre case e nei nostri laboratori e alla fine della residenza c’è stata una festa di piazza per esporre il risultato di questa collaborazione.   palermo-alab-arte   A spese nostre progettiamo e stampiamo periodicamente una mappa turistica della città da regalare a tutti i turisti e da distribuire in b&b, musei e centri informazione (la città di Palermo non ha una mappa gratuita per i turisti). Il nostro impegno sul territorio ci ha portato recentemente a una nuova vittoria per tutta la città: la pedonalizzazione di Piazza Aragona, situata accanto la Galleria d’Arte Moderna, usata purtroppo come posteggio.  Facendo regolare richiesta di suolo pubblico e presentando un progetto, abbiamo organizzato una grande festa, coinvolgendo artisti, musicisti e artigiani palermitani e raccolto le firme sufficienti per ottenere la pedonalizzazione. La prossima volta che verrai, troverai Piazza Aragona finalmente pedonale!»

    Oltre i confini di Palermo

    Pensi che si possa portare il vostro esempio anche in altre città italiane? Cosa consigli a chi vuole intraprendere un percorso simile per riqualificare e riportare l’autenticità del territorio nel centro storico? Da dove iniziare? palermo-alab-arte «Alab colpisce tutti quelli che ne entrano in contatto. L’Università degli Studi di Palermo e il Consorzio ARCA, durante il Festival dell’ ingegno in cui si parla di start up e innovazione per la Sicilia, ci hanno preso come case history,  invitandoci a raccontare il progetto di Alab a studenti, docenti e imprenditori. Molti artigiani, sia in Italia che in Europa, chiedono aiuto per creare associazioni come la nostra. Pietro, sempre pronto a rispondere a tutti, calmo e positivo, li sta aiutando a organizzarsi nel migliore dei modi nella speranza che il nostro sistema possa essere esportato e adottato da quanti lo ritengano valido e ne condividano gli intenti. Può essere contattato qui o su Facebook. La cosa più importante per la riuscita di un progetto del genere è l’impegno. Alab ha 8 anni e oggi conta circa 300 artigiani e 70 botteghe e, per far funzionare le cose, tutti devono dare il loro contributo. Io mi occupo dell’identità visiva di Alab (immagine coordinata, campagne di comunicazione, eventi, materiale pubblicitario e informativo), altri soci (tra cui molti architetti) sono responsabili dei contatti con gli assessorati al fine di ottenere autorizzazioni per eventi, fiere e mostre, altri ancora scrivono progetti di utilità sociale da realizzare durante l’anno. Alab ovviamente non si ferma mai! Il prossimo progetto ha a che fare con gli orti urbani e l’utilizzo a fini sociali di terreni confiscati ma ancora è troppo presto per parlarne»