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  • Una navicella spaziale per gli universi paralleli: così ci ha salutato Stephen Hawking

    L'ultimo articolo dello scienziato aveva l'obiettivo di trasformare l'idea di un multiverso in un quadro scientifico verificabile

    19 Marzo 2018

    Non è nemmeno una settimana che Stephen Hawking se n’è andato. Morto a 76 anni a Oxford, lo scienziato è stato ricordato per ogni tratto e aspetto della sua fantastica vita. E come tutti i grandi, anche lui ci ha lasciato un testamento. O meglio, quello che ci piace considerare come tale. Un po’ perché vorremmo che fosse sempre qui: lucido, supponente, orgoglioso, forte. Un po’ perché abbiamo sempre bisogno di una seconda possibilità. Dunque, il testamento.

    Universo parallelo

    Non più di 2 settimane prima di morire, Stephen Hawking aveva presentato la versione finale del suo ultimo articolo scientifico: un testo che pone le basi teoriche per la scoperta di un universo parallelo. Il documento, intitolato “A Smooth Exit from Eternal Inflazione”, era stato revisionato dallo scienziato il 4 marzo. Secondo The Sunday Times, il documento dovrebbe essere pubblicato da un “giornale principale” senza nome, dopo che la revisione è stata completata.

    Le prove del multiverso

    Il lavoro postula che le prove del multiverso (la teoria che presuppone l’esistenza di molti universi diversi dal nostro) dovrebbero essere misurabili nella radiazione di fondo risalente all’inizio del tempo. Questo a sua volta potrebbe essere misurato da una sonda dello spazio profondo. In pratica espone la matematica necessaria per una sonda spaziale per trovare prove sperimentali dell’esistenza dello stesso “multiverso”. E se questa prova fosse stata trovata mentre era vivo, avrebbe potuto mettere Hawking in linea per il premio Nobel che aveva desiderato per così tanto tempo.

    Verificabile

    Thomas Hertog, professore di fisica che ha collaborato alla stesura del testo con Hawking, ha detto che il documento aveva lo scopo di “trasformare l’idea di un multiverso in un quadro scientifico verificabile”. Hertog, che lavora presso l’Università KU Leuven in Belgio, ha dichiarato anche che ha incontrato Hawking in persona per ottenere l’approvazione finale prima di presentare il documento. Hawking

    Buon viaggio, Professor Hawking

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