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  • Cene aziendali? Meglio spendere quei soldi in crescita personale dei dipendenti

    E se la crescita personale sostituisse le cene aziendali? Secondo la growth hacker Iris Shoor, la motivazione si stimola imparando nuove abilità

    10 Marzo 2018

    Buffet, cene e aperitivi offerti gratuitamente ai dipendenti sono un grande classico del modello tradizionale di impresa e fanno parte di quei bonus offerti ai dipendenti per motivarli e cementare la loro relazione con l’azienda. L’approccio manageriale tradizionale ci ha abituati a pensare che questi non fossero solo premi e occasioni di relax, ma anche fondamentali occasioni per gratificare la squadra di lavoro e agevolare il team building.

    Siamo sicuri che questo valga anche nell’epoca delle startup?

    Crescita personale

    Le startup innovative scelgono percorsi di crescita personale

    Iris Shoor, CEO della startup Oribi, si è chiesta cosa sarebbe successo se avesse destinato le risorse economiche dedicate a questi “premi in cibo” in attività di crescita personale, scelte autonomamente dai suoi dipendenti.

    Shoor è arrivata a porsi questa domanda dopo una lunga esperienza nell’universo delle startup – e bisogna riconoscerle uno spirito critico non comune per essere una insider se nelle prime righe che aprono il suo blog campeggia una domanda tagliente come “avete mai notato che ogni startup pensa di essere innovativa, ma tutte si comportano allo stesso modo?”.

    Mettendo in discussione le regole del management aziendale, ha scelto di spostare tutto il budget dedicato a pizza, birra e buffet gratuiti in corsi di crescita personale: ogni dipendente di Oribi ha potuto sviluppare delle capacità in cui si sentiva carente o che gli interessavano ma erano lontane dalle sue mansioni.

    Ad ogni collaboratore è stata data la possibilità di scegliere tra vari percorsi, dal public speaking alla vendita, dal marketing al design, fino all’imparare a suonare la chitarra. Shoor ha rivelato come, in realtà, sia stato proprio il momento della scelta quello più complesso, tanto che per alcuni è stato necessario anche un percorso di orientamento.

    Crescita personale

    Nel corso dell’esperienza Shoor ha individuato due fattori utili alla buona riuscita del programma di crescita personale: scegliere un’attività lontana dalla propria zona di comfort e chiamare formatori dall’esternoNon è stato il designer interno a Oribi a dare i primi rudimenti di grafica a chi lavora nell’area marketing, ad esempio, ma un designer esterno alla startup, che ha così arricchito l’esperienza di un altro punto di vista.

    Quindi, ricordate: non cene, ma attività di crescita personale per omaggiare i vostri collaboratori in modo originale e offrire loro un’esperienza davvero stimolante. Del resto, come conclude sarcasticamente Iris Shoor, “se li pagate bene e li ritenete intelligenti, saranno in grado di provvedere ai propri pasti anche da soli”.