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  • Perché i genitori hanno paura di Snapchat (e come lo usano gli adolescenti italiani)

    Secondo alcune interviste svolte negli Stati Uniti, il social che ancor più di Facebook e Instagram creerebbe ansia tra mamme e papà è Snapchat

    8 Marzo 2018

    Ah, Snapchat! Quel misterioso social media che a causa di un solo tweet della sorella meno famosa di Kim Kardashan (stiamo parlando di Kylie Jenner, che non aveva gradito il restyling dell’app) perde a Wall Street 1,3 miliardi di dollari. Ha perso talmente tanto che la stessa Jenner è dovuta tornare sui suoi passi per dire che in realtà, era stato tutto uno “scherzo”, twittando “still love you tho snap … my first love”. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? LEGGI ANCHE: Alla vip non piace il nuovo Snapchat, lo twitta, e fa bruciare al volo 1,3 miliardi

    Preoccupa non cosa fa Snapchat ma come lo usano

    Eppure, Snapchat è anche quel social network che sta raccogliendo molti consensi tra i giovani di tutto il mondo, soprattutto per l’immediatezza visiva e le peculiarità di messaggistica one-to-one che offre. E sono proprio queste qualità, secondo un’indagine condotta da Common Sense Media e pubblicata su eMarketer, che stanno creando grande apprensione tra i genitori degli adolescenti americani, tra i 14 e i 17 anni. Secondo quest’analisi, ben il 29% degli intervistati ha nominato proprio l’app che consente di pubblicare i propri messaggi per 24 ore, tra quelle che destano più inquietudine a causa dell’utilizzo che ne farebbero i giovani. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? Secondo Jane Buckingham, fondatrice della società di analisi dei consumi Trendera, le ragioni sarebbero da ricercare proprio nel fatto che “gli adolescenti preferiscono Snapchat per via della sua natura visiva e della sua capacità di messaggistica individuale“. Sempre nella stessa indagine condotta da Common Sense Media, è emerso inoltre che, nonostante gli adolescenti sembrino pensare che i loro genitori siano abbastanza fiduciosi riguardo alla loro presenza sui social media, in realtà il 34% degli intervistati ritiene invece che i propri ragazzi abbiano account nascosti online. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager?

    Perché i giovani preferiscono Snapchat a Facebook e Instagram

    Questo parallelismo di punti di vista, che mette in mostra le incredibili differenze nell’interpretare questa rivoluzione digitale (date probabilmente da un profondo gap digitale), non incrina assolutamente la popolarità di Snapchat tra i teenager statunitensi, anzi. D’altronde perché dovrebbe?! Solo negli States, secondo un sondaggio di Piper Jaffray condotto nell’autunno 2017, il 47% degli intervistati (con un’età media di 16 anni) ha dichiarato di preferire l’app creata da Evan Spiegel rispetto ad altri social media. E i genitori italiani dovrebbero preoccuparsi di Snapchat? Oltre alle motivazioni date da Jane Buckingham, nel qual caso tu fossi un genitore, potrebbe causarti un po’ di apprensione la possibilità di inviare e ricevere messaggi visualizzabili solo per 24 ore. E quindi la possibilità di scambiare contenuti, soprattutto visivi, che potrebbero non essere appropriati per un teenager, senza fondamentalmente poter avere un controllo su di essi (pura illusione a prescindere). Anche la Snap Map, ovvero la possibilità di consultare su una mappa la posizione dei propri contatti, aveva suscitato al suo lancio molta agitazione tra i genitori di mezzo mondo. D’altro canto fu Larry Magid, ceo di ConnectSafely.org e autore di una guida a Snapchat per i genitori, a sostenere che sarebbe del tutto comprensibile se alcuni papà e mamme si sentissero a disagio, sapendo che i propri figli potrebbero condividere la propria posizione con persone considerate “sbagliate”. Ma i genitori dei nostri adolescenti, prima di abbandonarsi a timori e dubbi, dovrebbero conoscere il loro “nemico” e comprendere meglio come e quanto viene usato Snapchat in Italia. E solo dopo, chiedersi se veramente queste preoccupazioni possano essere fondate.

    In Italia

    Secondo Snappydiem.com, che ha prodotto dei dati che tracciano una mappa esaustiva sull’utilizzo di Snap nello Stivale, l’app di messaggistica “a tempo determinato” ha in Italia 673.000 utenti attivi, di cui oltre la metà è di sesso maschile. E sì, il 61% di essi sono adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? Probabilmente, un dato che potrebbe interessare i genitori è la frequenza con cui i ragazzi usano l’applicazione. Basterebbe dare uno sguardo a questi numeri per comprendere che, forse, i timori potrebbero essere un po’ troppo sovrastimati. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? Emerge infatti che quasi la metà degli utenti lo utilizza di tanto in tanto, oppure, nonostante lo abbia scaricato, non lo utilizza per niente. Esiste addirittura un 15% di internauti che non ha scaricato nemmeno l’app. Certo, se si guarda quali siano i contenuti maggiormente condivisi sulla piattaforma, potrebbe venire un po’ d’ansia nel sapere che il 51% degli utenti scambia materiale fotografico e che il 39% di essi contenuti video. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? Ma non è il dato in se stante, quanto più che altro il fatto che questi siano visualizzabili solo per 24 ore. Ma ha davvero senso in un mondo digitale privo di confini, avere timore di un limite temporale? E va bene che anche in Italia, come del resto in molti paesi, Snapchat viene preferito dai ragazzi tra i 16 e i 24 anni a molte altre app di messaggistica istantanea. Snapchat è l'app che crea più apprensione tra i genitori: in Italia come la usano i teenager? Ma ha senso attribuire a questo successo parte delle preoccupazioni? Non sarebbe meglio conoscere i mezzi di comunicazione con cui oggi i nostri ragazzi preferiscono mantenersi in contatto e condividere la propria percezione del mondo circostante? E sì perché, a ben guardare, ogni qual volta che le distanze generazionali (di questi tempi andrebbe bene definirli anche abissi) sono state colmate, i più giovani si sono sentiti compresi e accettati, mentre gli adulti (spesso genitori), rassicurati nel comprendere i meccanismi che regolano e scandiscono la quotidianità, soprattutto della complessa fase adolescenziale. Cercare di ridurre l’imbarazzo di una generazione non nativa del digital world, potrebbe rivelarsi l’unica arma davvero efficace per potersi rapportare ad un mondo ancora un po’ sfuggevole, arrivando a comprendere che, in realtà, i motivi che ci preoccupavano ieri, probabilmente potrebbero essere gli stessi di oggi, e anche quelli di domani. Quindi genitori, non preoccupatevi più di quanto non sia necessario farlo, e andate incontro ai vostri figli, lasciando da parte i modi di dire un po’ démodé che iniziano con “Ai miei tempi… “. Indietro non si torna, anzi si andrà sempre più avanti. Tirate fuori il social-ninja che è in voi, e vi accorgerete che ogni generazione sviluppa naturalmente i propri anticorpi.