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  • La settimana della moda lancia nuovi trend di comunicazione e tecnologia

    Ecco le campagne pubblicitarie di cui non si può fare a meno di parlare durante Fashion Week

    27 Febbraio 2018

    In questi giorni si parla tanto di trend, dato che è la settimana della moda. Non solo modelle, location glamour e passerelle, ma anche tante idee di comunicazione e applicazione inedita della tecnologia su app digital. Le campagne di comunicazione uscite durante la Fashion Week hanno infatti seguito lo stesso atteggiamento disruptive dei brand fashionisti. Ma vediamo cosa è successo in giro per il mondo.

    Deisel: il marchio tarocco di Diesel

    Tutti avranno ormai sentito parlare di Deisel. Eh sì, non è un refuso, ma il negozio “tarocco” di Diesel. Che in realtà tanto finto non è. Capiamo bene com’è andata e perché la trovata diventa interessante proprio a ridosso della settimana della moda. Sulla nota Canal Street a New York, la via dei knock-off store (negozi di contraffazione di brand), è stato allestito un piccolo negozietto degno di questa strada, con tanto di grucce di plastica, scatoloni con vestiti impilati, ‘prendi 2-paghi 1’ e così via. In realtà Deisel non è un brand contraffatto, né tanto meno un fake, ma una special edition di Diesel, creata apposta per il temporary shop e in occasione della settimana della moda. Nomi noti del mondo della musica come il rapper Gucci Mane, o della moda, come Francesca Colucci, non solo hanno partecipato al pop-up, ma hanno anche invitato i propri fan a raggiungerli, dando loro un vero e proprio appuntamento su Instagram. Che cuore! Renzo Rosso ha preso la palla al balzo con Deisel, affermando che questo “è un periodo magico per i loghi” e che “un brand può sfruttare non solo il suo logo, ma anche le sue imitazioni”. Make the fakes, pocket the cash è stato un po’ il motto. deisel-hed-2018 Al di là delle dinamiche di business, questo evento è estremamente importante perché abbatte un grosso taboo della moda, dove le imitazioni – da sempre osteggiate e combattute – iniziano a essere combattute proprio dall’interno. E Deisel fa un ulteriore salto. Quando è il brand stesso ad imitarsi, si afferma qualcosa di noto, ma spesso trascurato: la qualità. La stessa qualità che travalica il logo in sé e vende per quello che la marca è, e non solo per quello che rappresenta! Pensate che dopo la rivelazione del brand, le magliette e i jeans comprate al pop-up store a poco più di 50$, sono state rivendute per più di 500 dollari on-line. Se non è questa una campagna di pura conversione, cosa lo è?

    L’app di Sephora per scegliere il make-up giusto

    Ma continuiamo a parlare di nuovi trend comunicazionali e nuove applicazioni tecnologiche. È interessante approfondire l’ultima release dell’app di Sephora, che sta sicuramente generando un nuovo modo di scegliere il proprio make-up tra le consumatrici di tutto il mondo. Cosa c’è di nuovo che attrae così tanto la nostra attenzione? È la feature Visual Artist contenuta nell’app, una funzione in grado di far provare alle consumatrici tutti i prodotti di make-up che desiderano – prima ancora di acquistarli. E fino a qui direte non c’è nulla di strano. Ma se vi dicessimo che potete fare tutto dal vostro smartphone, restando su una piattaforma digitale? E non è finita qui: grazie alla suddetta funzione Visual Artist, per la prima volta, vengono combinate e sperimentate realtà aumentata e intelligenza artificiale in un prodotto/servizio di make-up. sephora_virtual_artist Si era già sentito in Giappone di una piattaforma che inseriva acconciature nuove in maniera ‘digital-posticcia’ sulle clienti, ma questa di Sephora va oltre: con la stessa naturalezza e facilità dei filtri di Snapchat, siamo in grado di provare i nostri trucchi preferiti (o quelli che non abbiamo il coraggio di comprare perché non abbiamo il coraggio di provare!) comodamente dal nostro divano. E in più, possiamo acquistarli immediatamente grazie all’e-shop. Vediamo passo dopo passo come funziona. Allora per prima cosa dobbiamo scattarci una foto e scegliere tra gli articoli disponibili quelli che ci piacciono di più e funzionano su di noi. In un batter d’occhio, infatti potremo truccare il viso con la nostra palette colori preferita. Inoltre, l’app ci spiega anche delle tecniche per applicare il trucco in modo impeccabile. Una volta scelto il look giusto, basterà mettere tutto nel carrello virtuale e acquistare comodamente dall’app. Ma non è finita qui. Grazie al sistema di geolocalizzazione si potranno memorizzare gli acquisti fatti in precedenza in ogni specifico store fisico. Quindi quando saremo vicine a quel determinato negozio, l’app ricorderà per noi gli acquisti. Una trovata di bellezza facile e piacevole nel caso in cui dimenticassimo marca e modello del prodotto. A chi non capita, dai? sephora Bridget Dolan – svp of omni experiences and innovation di Sephora – ha confermato che attraverso la Visual Artist feature sono stati ‘provati’ più di 200 milioni di ombretti e sono stati registrati quasi 9 milioni di accessi alla feature. Diventa evidente che l’app di Sephora migliora la journey di una consumatrice, ma soprattutto crea conversione attraverso l’esperienza digitale. Come? In primo luogo perché il momento di engagement è ogni volta unico e estremamente diversificato. Non si è mai avuta la possibilità di provare tutti gli ombretti e i rossetti che un make-up store offre con un solo tap, e soprattutto senza la fatica di struccarsi ogni volta dopo! Poi, tutto ciò che si prova può essere acquistato online e non è di sicuro a scatola chiusa, ma provato e approvato in prima persona. Inoltre, cioè che rende questa app degna di nota è l’utilizzo di questo tool intrigante che sfrutta le innovazioni tecnologiche del mercato e riesce a catturare l’attenzione della consumatrice e stabilire con lei un contatto, con l’obiettivo di trasformarlo in relazione che perdura nel tempo. Questa è una moda che una volta lanciata, potrebbe cavalcare mesi e mesi di utilizzo e non solo per questa categoria merceologica. Viene proprio da dire che questa app è un capolavoro di conversione omnichannel. L’omnicanalità inizia dall’app, continua nello store e perdura con la fidelizzazione. La conversione avviene nell’esatto istante in cui si prova l’app che irrimediabilmente conquista per la sua semplicità e facilità d’uso.

    Comunicare durante la Fashion Week

    teste di gucci Dunque, la settimana della moda resta di sicuro un momento importante principalmente legato ad abiti e accessori, ma come abbiamo visto riesce a offrire finestre comunicazionali importanti che influenzano e incentivano l’above the line, il digital e persino la tecnologia.