“Vota per me”, dice il migrante. La provocazione di art guerrilla di un fotografo
Gianluca Vassallo ha fotografato 8 migranti e fatto affiggere in alcune città italiane dei finti manifesti elettorali con lo slogan "Vota per me". Una vera operazione di art guerrilla
14 Febbraio 2018
La scorsa notte a far compagnia ai politici sui cartelloni elettorali a Trieste, Cagliari e Olbia sono comparsi volti nuovi: Jasvir, Michael, Anayet, Mamhut, Zhang, Rahaman, Viltus e Ali. Non si tratta di una nuova coalizione ma di Vota per me, un progetto di arte pubblica lanciato da Gianluca Vassallo, artista e fotografo attivo nel sociale (sua, ad esempio, la campagna “Shoot Me Orlando!”, realizzata dopo la strage in Florida), che nelle ultime ore sta rapidamente diffondendosi nella rete. Già noto per le sue provocazioni, Vassallo vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla strumentalizzazione dei migranti ai fini elettorali. I volti, le storie, le vite di queste persone non possono e non devono essere usati per (spesso mal) informare le persone.