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  • Pagare in bitcoin da KFC: l’ultima trovata del Colonnello Sanders potrebbe non essere solo una strategia di marketing

    La criptomoneta rappresenta una nuova opportunità per il mercato del food, un modo per velocizzare il processo e rimanere al passo con i tempi

    19 Gennaio 2018

    I bitcoin, questi sconosciuti. Che si considerino progresso oppure una bolla destinata a sparire, sono l’argomento più discusso in questo periodo. Per chi non fosse ancora un esperto, il bitcoin è una moneta virtuale e digitale, non regolamentata da un istituto bancario centrale, ma che alla base delle transazioni utilizza la legge della domanda e dell’offerta e la tecnologia blockchain. Con questa criptomoneta possono essere effettuati trasferimenti di denaro anonimi, e non essendoci un controllo sull’eccesso di valuta immesso nel mercato, non è possibile deciderne la svalutazione, oppure bloccare i trasferimenti. KFC e Bitcoin provocazione o futuro Ora la storia: cos’hanno in comune Bitcoin e KFC? Nulla fino ad oggi, se non fosse che la famosa catena di pollo fritto ha deciso di permettere ai suoi clienti canadesi di pagare tramite bitPay (servizio di pagamento in bitcoin), per un periodo di tempo limitato. KFC, attraverso gli ordini online, venderà infatti un secchio di pollo fritto in criptomoneta. Il bucket di pollo sarà a tema bitcoin, incorporando il prezzo in bitcoin al momento della vendita: ad esempio se l’equivalente di 20 dollari saranno 0,0011204 bitcoin e questa sarà esattamente la cifra che verrà scritta sul contenitore di pollo fritto ordinato.

    Bitcoin: parliamo davvero di futuro?

    La campagna, sviluppata attraverso un’offerta online e la promozione sui social media, è un’ottima strategia di marketing per aumentare il buzz intorno al brand, in un periodo in cui la criptomoneta è un tema economico, finanziario e sociale molto discusso. KFC e Bitcoin provocazione o futuro «Nonostante gli alti e bassi di Bitcoin – si legge sul sito in cui è possibile trovare l’offerta del momento -, la ricetta originale del colonnello è buona come sempre. Quindi, scambia i tuoi Bitcoin per un cestello di ali di pollo e investi in qualcosa che ti farà leccare le dita. […] La nostra ricetta originale è disponibile anche per l’acquisto e la consegna con denaro di persone di vecchio stampo su www.kfc.ca». In realtà forse dietro a questa scelta, all’apparenza solo di marketing, c’è qualcosa in di più; KFC starebbe infatti cercando di entrare nel mercato dei bitcoin, in un momento ancora non stabile, per essere il primo rispetto ad altri competitor e brand a poter utilizzare il sistema come metodo di pagamento una volta che sarà più stabile ed affidabile. LEGGI ANCHE: I bitcoin portano bene: chi faceva (solo) bibite ha cambiato nome e fattura di più Una nuova tecnologia rappresenterebbe uno strumento da utilizzare per velocizzare il processo, rendendo il servizio unico e all’avanguardia per i propri consumatori. Il settore del food infatti sembra essere uno degli ambiti più in crescita per l’utilizzo della criptomoneta. Foodler ad esempio, un servizio inglese per ordinare cibo online che mette in contatto i clienti con i diversi ristoranti della zona, già utilizza da diverso tempo i pagamenti bitcoin. KFC sta dunque cavalcando un’onda e ha visto un’opportunità, già esplorata da diverse catene e servizi, per restare al passo con i tempi e creare un vantaggio competitivo. Ancora non sappiamo come si evolverà, ma nel frattempo la catena di pollo fritto promette di regalare un bucket delle sue famose alette all’inventore segreto dei Bitcoin.