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  • Ford sta “potenziando” i suoi dipendenti con pezzi robot

    Si chiama EksoVest e aiuterà i dipendenti delle fabbriche automobilistiche a rendere il lavoro meno stancante e usurante

    19 Gennaio 2018

    L’epoca delle supercar è prossima. Ma bisogna fare attenzione, quando parliamo di supercar non intendiamo certo i bolidi che sfrecciano a chissà quale velocità o che vanno da 0 a 100 in meno di un secondo. Parliamo della supercar come Kitt, quella guidata da Micheal Knight dell’omonima serie TV “SuperCar”, che avrebbe potuto fare tranquillamente a meno di lui, diciamolo. La strada che porta a questa tecnologia si fa sempre più breve e le aziende automobilistiche sono quasi giunte al punto di arrivo! Così Ford sta creando i suoi human-robot, grazie agli "esoscheletri" Proprio l’avverbio “quasi” ha dato a Ford l’idea di sviluppare – assieme a Ekso Bionics – una tuta che intende migliorare la vita di chi le auto le costruisce. Ekso è una società nata nel 2005 in California che costruisce esoscheletri e che ha lavorato assieme all’esercito degli Stati Uniti per la costruzione di tute speciali per i soldati. Se vi state chiedendo se tra gli ingegneri c’è anche Tony Stark, la risposta è no 😉

    EksoVest: gli human-robot di Ford e Ekso

    Il sistema sviluppato da Ekso con Ford, chiamato EksoVest, non utilizza un motore per rendere meno stressante il lavoro nelle fabbriche e non assomiglia a quello che si vede nei film, ma utilizza semplicemente l’idraulica per ridistribuire il peso, in modo che i lavoratori possano sollevare comodamente le braccia per lunghi periodi di tempo. La tuta può essere indossata da chiunque e può fornire assistenza per sollevare fino a 7 chilogrammi per braccio. Sembra un peso di poco conto ma considerate che alcuni operai della catena di montaggio di Ford alzano le braccia 4.600 volte al giorno, o se preferite 1 milione di volte all’anno. Ford ha consegnato la tuta Ekso a quattro dipendenti in due dei suoi stabilimenti della zona di Detroit e ha portato una tuta all’ufficio del magazine Quartz per farla provare. Ecco la sensazione spiegata da un loro dipendente: «Dopo aver indossato la tuta – un’esperienza simile a quella di indossare una imbracatura per arrampicata – non mi sembrava di avere un peso extra addosso. Quando la tuta è stata accesa, ho immediatamente sentito la differenza. Quando ho sollevato le braccia di circa 90 gradi, il sistema di supporto ha preso il via, ed era quasi come se mi fossi appoggiato a un supporto invisibile; avrei potuto tenere le braccia alzate in quella posizione per sempre». L’azienda automobilistica non ha ancora rivelato il costo delle tute “magiche” ma, dato che la popolazione attiva nei paesi sviluppati invecchia e le persone continuano a lavorare più a lungo, strumenti come questo diventeranno sempre più comuni. Altre società, come Hyundai e Panasonic, stanno sviluppando tute simili per aiutare i lavoratori in Giappone, la cui popolazione lavorativa potrebbe dimezzarsi nel corso del prossimo mezzo secolo.