Alzi la mano chi, guardando il primo episodio della terza stagione di Black Mirror, Nosedive, (quella in cui si recensivano le persone come fossero hotel), non ha pensato che l’idea fosse veramente geniale per poi pentirsene dopo pochi minuti. Di luoghi comuni ne abbiamo sentiti tanti ma l’evergreen rimane sempre lo stesso: “La fantasia supera la realtà”. Mai nulla di così sbagliato.
A quanto pare è proprio la realtà ad aver, non solo oltrepassato ogni più segreto e inconfessabile pensiero fantastico, ma anche dato il via ad una serie di applicazioni web e digital che concretizzano quello di cui vi stiamo parlando, ovvero la possibilità di recensire le persone sul web, assegnandogli punteggi, feedback, commenti e quindi consacrarle nell’olimpo del “cool” o annientando con una sola stellina una reputazione costruita con i “risparmi” di una vita. Vi sembra eccessivo? Fermatevi e pensateci bene.
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Come vi sentireste e cosa accadrebbe se il giudizio degli altri diventasse una sorta di timbro che vi marchia e vi etichetta definitivamente e pubblicamente sul web? In una visione apocalittica, ma neanche troppo, l’opinione pubblica andrebbe a sostegno di coloro che hanno, per diversi fattori, un giudizio super positivo, i cosiddetti influencer, che tutti conosciamo bene.
Il risultato? La formazione di una nuova casta il cui status è da attribuire alla capacità di creare intorno a se una community di estimatori e fan che contribuiscono ad alimentare la loro ascesa sociale e social a discapito di altri.
In poche parole? Siamo quello che gli altri decidono che dobbiamo essere e la nostra digital reputation ne è la conferma. Ma prima di giungere a conclusioni affrettate diamo uno sguardo a quello che esiste già, ovvero a tutti quelli che ci hanno provato sul serio trasformando l’impensabile in un dato di fatto o quasi.
Credo360, per sentirsi veramente come in Black Mirror
Non c’è cosa che non possa essere valutata da una a cinque stellette. Ed eccola qui, ultima in ordine di apparizione, Credo 360 è l’app che permette di assegnare un punteggio di valutazione alle persone, come succede abitualmente per i ristoranti su TripAdvisor. Quando vi abbiamo detto che è la realtà a superare la fantasia Credo360 ne è la prova.
L’app per recensire le persone affibbiandogli un punteggio che va da 0 a 360, non si è propriamente ispirato a Black Mirror, il servizio, infatti, esisteva già prima della diffusione dell’episodio di cui vi abbiamo parlato.
Ma quali sono le caratteristiche principali? I voti sono assolutamente anonimi, la relazione e la frequenza delle interazioni determinano il peso del singolo voto (quindi i voti non sono tutti uguali) e in ultimo non tutte le interazioni possono essere votate ma solo quelle più importanti. Funzionerà? Staremo a vedere.
Sarahah, la meteora estiva del web per recensire le persone
Il vero fenomeno dell’estate 2017, dopo Despacito ovviamente. Se sotto l’ombrellone scorrendo il vostro newsfeed di Facebook vi siete imbattuti in incomprensibili e poco carini commenti pubblici sui vostri amici virtuali, nulla di preoccupante: Sarahah ha catalizzato l’attenzione dei leoni da tastiera e non.
Sahara è l’app che permette di commentare e recensire le persone in maniera del tutto anonima. Creata inizialmente come sito web dedicato alle aziende e ai suoi lavoratori, Sarahah permetteva ai dipendenti di affermare, in tutta onestà, come si trovavano sul luogo di lavoro e cosa pensavano dei propri capi e colleghi.
Dall’ufficio ai social network il passo è breve e Sarahah si è diffusa a macchia d’olio, oltre i confini dell’ambiente lavorativo arrivando ben presto anche nelle grinfie di haters e cyberbulli. Come va a finire non è un segreto, di commenti al vetriolo non ne vediamo più e Sarahah potrebbe essere per ora un altro esperimento fallito.
PersonAdvisor, il consulente delle persone
Quando parlavamo di altro esperimento fallito, facevamo riferimento proprio a questo di cui qualcuno ha ancora, forse, un vago ricordo. PersonAdvisor è uno spazio web dove è possibile parlare di chiunque e scriverne una recensione personale. Il tutto in pieno anonimato ma potendo recensire anche persone non iscritte al sito. È giusto parlare sul web di qualcuno a sua insaputa e senza quindi che questa persona abbia dato il suo libero consenso a farlo? Questa la più grande critica mossa nei confronti di PersonAdvisor.
Peeple, l’app delle mamme imprenditrici
In origine è stata pensata per valutare la validità o meno delle babysitter della porta accanto. Ma da app di quartiere a servizio per recensire le persone a livello globale il passo è breve. A mettere in piedi il primo vero tentativo di dare un voto alle persone come fossero hotel sono state due mamme imprenditrici canadesi.
Per utilizzare Peeple bisogna avere almeno 21 anni, avere un profilo Facebook verificabile e usare il proprio nome per la registrazione. Inoltre, bisogna categorizzare la persona su cui si esprime un parere in base alla tipologia di conoscenza: personale, professionale, romantico. Molti i dubbi che hanno portato le ideatrici ad un repentino dietro front e a dare seguito ai molti pareri negativi arrivati direttamente dalla Silicon Valley, dove Peeple è nata.
Tanti i tentativi, pochi i successi, tante le aspettative, poche le rivoluzioni concrete. Tanto il panico collettivo generato, poco l’interesse veramente conquistato. Abbiamo, dunque, davvero bisogno di giudicare ed essere giudicati sul Web? Voi cari lettori cosa ne pensate? Scrivetecelo. Dove? Ovviamente sulla nostra pagina Facebook, il nostro gruppo LinkedIn e su Twitter!