Settembre è agli sgoccioli, l’estate è bella che andata da un pezzo e qualcuno, ottimisticamente, dirà che le feste natalizie sono a un tiro di schioppo. Qualunque sia il vostro umore, ricordatevi sempre che il vero Ninja è sempre aggiornato su ciò che lo circonda e Week in Social, la nostra rubrica settimanale, torna per (ri)proporvi alcuni dei fatti più salienti del sempre mutevole mondo dei social network.
Siete pronti al nostro concentrato di novità?
Office e LinkedIn: l’unione fa la forza
Ricorderete certamente l’acquisto da parte di Microsoft della piattaforma LinkedIn per l’importante cifra di 26,2 miliardi di dollari.
L’operazione sembra portare adesso i primi frutti con l’annuncio dell’integrazione tra Office 365, la nuova versione della famosa suite di applicazioni di Microsoft, e il social network dedicato al mondo dei professionisti.
Le future applicazioni saranno diverse: tra queste, i recruiter potranno visionare informazioni presenti sui profili LinkedIn dei futuri candidati direttamente da Outlook. L’integrazione si estenderà anche ai sistemi operativi, con notifiche LinkedIn direttamente nell’action center di Windows.
Twitter: addio 140 caratteri
Il social dell’uccellino celeste non gode del suo momento di maggiore popolarità, questo è certo. Dopo diversi cambiamenti si appresta a modificare anche una delle sue caratteristiche originarie più iconiche: è in fase di testing, attualmente presso un numero selezionato di utenti, la possibilità di scrivere tweet lunghi fino a 280 caratteri, di fatto il doppio di quanto sempre permesso dalla piattaforma.
Un tentativo, forse, di ripopolare un social che da troppo tempo vive un periodo di contrazione di utenti e ricavi. Sarà questa la svolta buona o, invece, l’ultimo sintomo di una profonda crisi di identità? Abbiamo chiesto a Luca La Mesa, docente del Social Media LIVE Program, di commentare per noi la notizia:
Il raddoppiamento dei caratteri a disposizione è un segnale chiaro da molti punti di vista. Se da un lato va a snaturare il punto di differenziazione iniziale di Twitter rispetto ad altri social, dall'altro aumenterà le possibilità per utenti ed inserzionisti di esprimere concetti più articolati. La novità sembra però denotare anche una ricerca di "cambiamento" date le performance non paragonabili rispetto ad altri social media. Twitter deve cambiare per cercare un suo nuovo posizionamento più performante, come social e come azienda. La speranza è che si cominci dall'ascoltare anche le diverse richieste degli utenti, a partire dalla possibilità di modificare i tweet. Sarebbe una storia che si ripete dato che furono proprio gli utenti a suggerire a Twitter di "inventare" gli hashtag. All'inizio risposero di no ma alla fine li hanno implementati con successo.
Instagram: una stretta ai commenti tossici
Come tutti i social network, anche Instagram purtroppo è popolato da persone che passano il tempo a rendere peggiore l’esperienza degli altri utenti. Il cosiddetto sottobosco fatto di hater, troll e flamer non conosce confini e ha colpito anche il social network tra i più in voga del momento.
Ecco perché gli sviluppatori di Instagram hanno introdotto nuove funzioni volte proprio ad arginare questo problema. Gli utenti potranno adesso bloccare i follower più fastidiosi o inviare segnalazioni anonime se, durante una diretta, notano qualcosa che non va, come ad esempio una persona in evidente pericolo o difficoltà.
A corredo di queste novità, l’introduzione di appositi sticker a forma di cuore creati da diversi artisti provenienti dalla community di Instagram. Li userete?
Facebook: monetizzazione per gli editori
Facebook è pronta ad attivare, anche in Italia, la possibilità di inserire per gli editori notizie a pagamento sulla sua piattaforma. Dieci partner selezionati saranno i primi a testare diversi metodi per monetizzare anche sul social di Mark Zuckerberg, i propri articoli. Due i modelli di pagamento presentati in un evento a Milano: il primo si basa sul concetto di “paywall” che permetterà di leggere gratis fino a un certo numero di articoli, per poi chiedere una somma monetaria per continuare a fruire di quanto scritto da quella testata.
Il secondo metodo è più vicino al mondo del “freemium”: saranno gli editori infatti a decidere quali notizie rendere disponibili gratuitamente e quali, invece, solo dietro un corrispettivo pagamento. I ricavi andranno interamente agli editori e le transazioni potranno prevedere anche strumenti come PayPal. Il guadagno di Facebook? Essenzialmente, autorevolezza e credibilità. Con l’introduzione di queste “notizie a pagamento”, infatti, dovrebbe arrivare anche un nuovo strumento che permette di individuare con maggior tempestività le troppe fake news che circolano sul social. Che sia la volta buona? Ecco cosa ne pensa Luca La Mesa:
Il mondo delle news sta cambiando profondamente e sempre più utenti si informano sui social invece che facendo browsing su internet. Il dubbio di molti editori in passato è stato se Facebook fosse un buon alleato o una minaccia. Le strategie di abbonamento in revenue share vanno a rafforzare i rapporti tra le parti e a permettere agli utenti di avere sempre più informazioni all'interno della piattaforma.
WhatsApp: nuovo blocco in Cina
Dopo un blocco in luglio per l’invio di foto e video, fortunatamente risolto dopo poco, WhatsApp è di nuovo inutilizzabile in Cina. Questa volta ad essere momentaneamente disabilitate sono tutte le funzioni della popolare app di messaggistica istantanea, utilizzabili al momento unicamente dietro VPN, particolari software che aggirano i blocchi territoriali.
Alcuni esperti dicono che il blocco sia collegato all’imminente Diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese. Che sia una misura temporanea o invece un blocco ben più durevole?
Queste solo alcune delle notizie che hanno riguardato il mondo dei social network nell’ultima settimana. Appuntamento alla prossima e mi raccomando… siate sempre aggiornati!