Fare un’ordinazione nei fast food a breve potrà riservare qualche sorpresa: aspettando il cameriere, potreste essere colti da stupore quando vi renderete conto che no, non ci sarà nessun essere umano a prendere il vostro ordine, nessuno che vi chiederà: “tutto a posto, il servizio è stato di vostro gradimento? Buona giornata!”.
In sostituzione, infatti, del ragazzo che in cucina si occupa di realizzare i panini e prendere le ordinazioni, ci sarà un robot, per la precisione BurgerBot, la macchina realizzata da Momentum Machine in grado di produrre 400 hamburger all’ora (con il ben servito a qualunque essere umano pensasse di essere in questo un campione in velocità).
Il BurgerBot rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo dell’automazione in cucina, aprendo la strada a quello che sarà probabilmente il nuovo concept del futuro: il fast food automatico.
La macchina, infatti, è in grado di essere totalmente indipendente, realizzando panini adeguatamente farciti (affetta, griglia, taglia, riempie) e imbustati, pronti per essere serviti ai clienti. Ogni panino, inoltre, sarà sempre esattamente in linea con le richieste (“non avevo chiesto la maionese!”) e altamente personalizzato in base ai propri gusti, perché non saranno contemplati errori da parte delle macchine.
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Il primo fast food al mondo con solo robot in cucina
Momentum Machine, una startup americana, è riuscita ad ottenere finanziamenti per 18 milioni di dollari - tra gli investitori figura anche Google Ventures - nel 2012, per realizzare il prototipo e aprire il primo locale al mondo senza nessuna professionalità "umana" nelle sue cucine.
Sarà inaugurato a San Francisco a breve, anche se la data esatta ancora non è stata confermata.
Il co-fondatore di Momentum Machines, Alexandros Vardakostas, aveva già spiegato alla stampa nel 2012:
"La nostra tecnologia non è fatta per rendere più efficienti i dipendenti ma per ovviare a loro.”
Dal punto di vista dei proprietari delle catene di fast food, l’introduzione di BurgerBot significherebbe la possibilità concreta di ridurre i costi relativi al lavoro e a tutta la burocrazia connessa ai dipendenti; dall’altro lato, un effetto non secondario – probabilmente – potrebbe essere quello di aumentare la perdita di posti a causa della sostituzione del lavoro da parte dell’AI e dei robot.
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