Il digital marketing è stato costellato da novità, innovazioni, chatbot e molto altro, tutte innovazioni che si prestavano a questo mondo grazie all'insita caratteristica della dinamicità.
Al contrario, per l'universo DEM e newsletter le innovazioni sono state più sui portali di composizione ed invio delle campagne che per le campagne in sé, poiché si è pensato, fino ad oggi, che un umano in carne ed ossa fosse più adatto alla creazione di mail efficaci.
Phrasee, però, vuole smentire questa convinzione creando un software basato sull'intelligenza artificiale in grado di scrivere le newsletter più efficaci della vostra vita.
Chi è Phrasee, la startup che ha ottenuto 1,32 milioni di dollari per creare le newsletter del futuro
Da Londra al resto del mondo, Phrasee ha deciso di aiutare i digital expert a dare una svolta alle loro campagne newsletter attraverso un‘intelligenza artificiale in grado di replicare il linguaggio umano, migliorandolo, per creare newsletter efficaci ad alto tasso di apertura.
La startup parte dalla programmazione e dall’analisi dei dati per creare il bot ideale, passando al marketing e alla promozione a 360° grazie anche agli investitori che partecipano al progetto, Next 15 e Galvanise Capital, impegnati nel supportare il lancio dell’idea nella sua fase di vita iniziale.
L’idea è piaciuta così tanto da attirare 1.32 milioni di dollari di investimento per ampliare il mercato di riferimento ed attirare nuovi collaboratori, specialisti del settore coding e marketing.
LEGGI ANCHE: Copywriting: cos’è, come e dove si impara
La prima release a marzo 2017 e ora Phrasee parla inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, un’intelligenza artificiale poliglotta in grado di analizzare attraverso un algoritmo il linguaggio umano del target aziendale di riferimento per creare un linguaggio personale e personalizzato in grado di rispecchiare il modo di porsi dell'azienda che si affida alla startup. Neanche slang, modi di dire o tecnicismi sono lasciati al caso!
Chi si affida a Phrasee incrementa l’interazione del pubblico con le newsletter aziendali, migliorando entrate e guadagni oltre che la reputazione aziendale. Un partner in continua evuoluzione che si modifica e modifica il linguaggio in base ai feedback, volontari o involontari, che l’utente conferisce attraverso la risposta alle newsletter, secondo quanto promesso dalla startup.
Phrasee, come funziona e quali sono i vantaggi
Se tutto quello che vi abbiamo raccontato fino ad ora non vi ha ancora convinto, ecco i vantaggi elencati sul sito di Phrasee.
In particolare l'app permette al Digital Strategist di ottimizzare il proprio tempo: poche mosse per preparare il terreno che Phrasee percorrerà avendo la possibilità di dedicarsi ad altro. Una delle esigenze più grandi di tutti i professionisti del web, risparmiare tempo.
I dubbi più rilevanti potrebbero essere mossi nei confronti della capacità di un software di essere più bravo a parlare e a scrivere rispetto ad un marketer in carne ed ossa. In realtà i test evidenziano che l’algoritmo inglese ha battuto gli umani nel 95% dei casi parlando la lingua dell’azienda per cui lavora e che rimane al passo con i tempi perché caratterizzata da elevata dinamicità e resilienza rispetto ai feedback registrati dagli utenti, che aprono e cliccano la newsletter.
L’intelligenza artificiale è in grado, attraverso l’algoritmo sulla quale si fonda, di analizzare i dati che riceve dagli utenti per creare sempre campagne nuove ed efficaci partendo dall’oggetto, dal testo e finendo alla call-to-action.
LEGGI ANCHE: Chi è e cosa fa un Digital Marketing Strategist: skill e competenze
Come in ogni corpo umano che si rispetti, oltre al cervello serve anche il cuore, ed ecco che parliamo di Phrasee Pheelings, la parte del bot che è in grado di interpretare e trovare quali sono le parole, le frasi e i detti che smuovano il cuore ed il click degli utenti, modificandoli strada facendo e il più velocemente possibile, e creando dei testi più umani ed in sintonia con il target aziendale.
Ma, in pratica come funziona?
Prima di tutto bisogna dare al'app la possibilità di conoscerci e conoscere il linguaggio che la nostra azienda utilizza, si parte con il fare dei test per passare poi a generare una serie di oggetti email utilizzando la tecnologia orientata al mercato. Ultimo passaggio: programmare gli invii delle newsletter e aspettare di vedere i risultati. Phrasee, infatti, si occuperà di scrivere il copy, la call-to-action, anche per le campagne che prevedono invii ricorrenti.
Oggetto, testo, call-to-ation, non saranno più un problema
L’abbiamo già detto prima, Phrasee è l’intelligenza artificiale in grado di affiancare e superare il cervello umano nella creazione delle newsletter senza lasciare niente al caso, ma pensando sia all’oggetto che al corpo della campagna, oltre che agli eventuali call to action o allo studio di una campagna ricorrente e continuativa.
Partiamo quindi dal primo elemento per creare un’email efficace: l’oggetto della mail, quella prima riga che ancora quando la newsletter è chiusa scatena l’interesse del lettore, o almeno così dovrebbe essere.
Grazie a Phrasee, l’oggetto della mail parla un linguaggio umano e porta con sé un’efficacia unica perché scritto parlando la lingua dell’azienda presa in considerazione e, grazie all’elevata capacità di modificarsi dell’algoritmo, migliorerà per rendere sempre più efficace questo primo aspetto.
I dati registrati fino ad oggi indicano un incremento del 417% di efficacia di ogni singola campagna, un miglioramento del ROI aziendale e, ovviamente, un aumento esponenziale del numero di aperture della newsletter.
Dopo aver deciso l’oggetto, è ora di pensare al copy della DEM.
Il contenuto verrà scritto interamente dal bot in un linguaggio human friendly in grado di far vivere al lettore un’esperienza di lettura e promozionale unica, senza dimenticare mai il linguaggio del brand, fondamento di una corretta comunicazione.
Phrasee può essere applicato a tutti i software di invio mail ed essere utilizzato con semplicità e velocità dal Digital Marketing Strategist.
Infine parliamo della call-to-action, ciò che vogliamo che il nostro utente faccia dopo aver aperto la nostra newsletter.
Visti i diversi clienti e considerate le diverse call-to-action, il sistema conosce già quali siano quelle più efficaci e può scegliere tra i diversi casi di successo quello più utile alla campagna in esame, scrivendolo con il linguaggio del brand.
E se siamo aziende che inviano periodicamente e in modo programmato campagne via DEM? In questo caso la startup ha trovato un metodo zero spammy e 100% differenziazione andando a modificare ed adattare i singoli invii su informazioni sempre diverse e sugli interessi del pubblico.
Curiosi di provare?