È iniziato ieri lo scambio di azioni con simbolo SNAP al New York Stock Exchange. Lo scambio ha aperto ad un prezzo di 24 dollari per azione, ben il 40% in più rispetto al prezzo IPO di 17 dollari, annunciato solo ieri.
Nei primi trenta minuti di trading, sono state 100 milioni le azioni scambiate, divenendo così le azioni più attive del NYSE. In chiusura, il prezzo ha registrato il +47%, aggirandosi attorno ai 25 dollari per azione.
Il boom nonostante le perdite
Snapchat ha lanciato la sua app di messaggistica “a scomparsa” nel 2011 e in cinque anni ha gradualmente ampliato le sue funzionalità, aggiungendo effetti fotografici altamente tecnologici, storie temporanee e recentemente introducendo un prodotto hardware: gli Spectacles, trasformandosi da Snapchat in Snap Inc.
Ciononostante, il core business rimane l’app di messaggistica, che tuttavia possiede un’audience molto inferiore rispetto a quelle dei rivali. Si tratta di 158 milioni di utenti giornalieri che appaiono veramente pochi in confronto a 1,23 miliardi di utenti giornalieri di Facebook.
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La crescita degli utilizzatori dell'app ha notevolmente rallentato, sopratutto dopo l'introduzione lo scorso anno delle Instagram Stories che imitano una delle feature più apprezzate di Snapchat, recentemente replicata anche su Facebook e Whatsapp.
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Evidentemente però, quella di Snap è stata la più consistente Ipo da quella di Alibaba del 2014, nonostante il freno posto dalle ingenti perdite registrate nell'ultimo anno: la società ha subito perdite per 515 milioni di dollari nel 2016 e 373 milioni nell'anno precedente.
Snap: cosa attendersi
Gli investitori guardano molto attentamente al numero di utenti e a come sarà possibile guadagnare da ognuno di essi. Per questo, è molto probabile che la pressione per generare profitto aumenterà nei prossimi mesi e probabilmente si manifesterà in un maggiore interesse verso nuovi formati Ad, diversi da quelli al momento proposti per incrementare gli ingressi pubblicitari.