Il 2 e 3 marzo a Milano si terrà la seconda edizione del convegno nazionale CERTAMENTE Italian Neuromarketing Days, presso la Fondazione Riccardo Catella: un evento creato ed organizzato dall’agenzia Ottosunove e da BrainSigns per divulgare la base scientifica e dimostrare gli effetti positivi dell’applicazione dell’approccio di Neuromarketing al business attraverso la presentazione di casi studio nazionali ed internazionali.
Se ti interessa apprendere le tecniche di Neuromarketing che ogni marketer dovrebbe conoscere puoi partecipare al convegno approfittando della promozione riservata ai lettori di Ninja Marketing: utilizza il codice sconto NINJAFRIENDS per ottenere uno sconto del 20%!
In attesa di partecipare all’evento abbiamo avuto modo di conoscere alcuni degli speaker e porre loro alcune domande. Il primo intervistato è Fabio Babiloni, professore di Fisiologia dell'Università La Sapienza e Chief Scientific Officer di BrainSigns.
In che modo utilizzare tecniche di Neuromarketing può fare la differenza nella promozione del Made in Italy?
La misura della percezione del consumatore di fronte al bollino esplicito del Made in Italy può sicuramente fare la differenza nella sua proposizione. Infatti, la misura delle componenti coscienti e non consce di percezione del prodotto restituiscono una risposta chiara a queste domande:
“Il bollino del Made in Italy è osservato sufficientemente nell’analisi del prodotto?”
“Tale bollino è posto in aree del prodotto che vengono notate nella manipolazione dello stesso prima dell’acquisto?”
“Una volta notato che il prodotto è Made in Italy il consumatore cambia atteggiamento emozionale verso lo stesso?”
È chiaro che ottenere risposte a tali domande può cambiare notevolmente la maniera di proporre tali informazioni al consumatore durante l’esposizione e la promozione del prodotto specifico.
Tecniche quali la misura del puntamento dello sguardo, mediante l’impiego di dispositivi di eye-tracking e tecniche di misura del percepito emozionale durante la manipolazione e l’osservazione del prodotto possono essere decisive in tal senso.
Nell'economia italiana, caratterizzata da un gran numero di aziende con una gestione ancora di tipo familiare, come può inserirsi il Neuromarketing e aiutare queste realtà?
L’applicazione delle tecniche di misura delle componenti emozionali e di puntamento dello sguardo durante la manipolazione e la valutazione di un prodotto consentono l’individuazione di eventuali punti deboli nella comunicazione dei vantaggi dello stesso.
In un’azienda di tipo familiare la conoscenza di alcuni semplici elementi per il miglioramento della comunicazione è essenziale in quanto il budget a disposizione per la comunicazione non è elevato.
Si ha quindi un problema di miglioramento dell’efficienza della comunicazione, ancora più stringente di quello che possono avere le grandi aziende che dispongono di un budget più elevato per tale comunicazione. Comunicazioni poco efficaci associate ad una insufficiente pressione generata sono equivalenti a nessuna comunicazione.
Per le piccole aziende è quindi fondamentale impiegare molto bene il budget a disposizione per la comunicazione migliorando gli aspetti della sua efficacia.
Abbiamo poi intervistato Herbert Alastair, fondatore di Linguabrand e che a CERTAMENTE presenterà un business case di Adidas incentrato sulla linguistica cognitiva.
In un mondo della comunicazione sempre più visuale, come possiamo attirare l’attenzione con le parole?
Nulla è cambiato nel mondo nel modo in cui le persone guardano e ascoltano. Ma è cambiato il modo in cui i brand veicolano la loro comunicazione: prima apparivano brutti, ora sono tutti bellissimi.
In questo nuovo mondo social la differenza la fa ciò che dici: sii chiaro, sii sensoriale e fedele al brand.
I Copywriter spesso fanno riferimento alla teoria della PNL, come è cambiato l’approccio odierno alla comunicazione persuasiva?
La Programmazione Neuro Linguistica è stato un brillante inizio per mostrare il modo in cui le persone reagiscono alle parole dette o scritte.
Ma ora siamo andati oltre, stiamo rovesciando tale insegnamento: il focus si è spostato dal parlare all’ASCOLTARE. In questo modo i brand non provano a parlare per manipolare i loro consumatori, che è comunque impossibile.
I migliori marchi ora connettono la loro voce ai bisogni emozionali dei consumatori: la Neuroscienza è la nuova PNL.
Ultimo speaker intervistato è stato Jay Liebowitz, della Harrisburg University of Science and Technology, che sostiene che l'intuizione può alimentare l’innovazione.
In un mondo data-driven, quanto è importante l’intuito degli imprenditori e dei manager?
Se si è guidati solo dalle statistiche e dai dati, si possono perdere nuove e migliori strategie: opportunità e metodi per essere più efficienti, efficaci e di successo.
C’è bisogno del giusto mix di analytics e intuizione: le due componenti devono essere complementari in un business.
Ma l’intuizione del manager e i dati devono essere integrati con altri aspetti che contribuiscono al processo decisionale, tra cui:
- la capacità di collaborazione, per poter sfruttare al meglio la sinergia col team;
- il pensiero laterale, ovvero saper guardare oltre gli schemi tradizionali;
- l’abilità nella comunicazione, avere buone idee non basta, serve saperle comunicare;
- il learning by doing, ovvero migliorare le proprie capacità intuitive con l’apporto dell’esperienza.
Partecipa a CERTAMENTE Italian Neuromarketing Days 2017
https://vimeo.com/192765073
Partecipando a CERTAMENTE Italian Neuromarketing Days 2017 potrai apprendere nuove nozioni per il tuo business dai business case di aziende internazionali e mediante gli speech e le domande ai relatori.
Sarà inoltre possibile prendere parte all’esclusivo aperitivo con le prove pratiche di test con apparecchiature di eye-tracking.
L’appuntamento è a Milano, il 2 e 3 marzo, prenota il tuo posto al convegno utilizzando il codice promozionale NINJAFRIENDS per ottenere lo sconto riservato ai Ninja!