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  • Lo spot di Barbie abbatte gli stereotipi di genere: i papà giocano con le bambole

    “Puoi essere tutto” è il messaggio positivo lanciato dal brand

    6 Febbraio 2017

    Dopo il lancio nel 2016 delle nuove Barbie multietniche, più basse o più formose, continua l’evoluzione del brand che fino a poco tempo fa incalzava quelli che sono gli stereotipi di genere: Il colore rosa è per le femmine“, l’azzurro per i maschi”, oppure “la Barbie è un gioco da femmine” Lo spot pubblicitario che è stato lanciato durante i playoff di NFL a gennaio, mostra padri di diversa etnia seduti per terra o sul letto, che giocano a Barbie con le loro figlie in maniera naturale, storpiando le voci, ridendo e divertendosi. Il primo impatto dello spot è una rappresentazione rivoluzionaria. Scene che nel 2017 dovrebbero essere “normali” in buona parte del continente evidentemente non lo sono affatto. Non lo sono in paesi conservativi e tradizionalisti, dove il ruolo del padre è quello di un maschio virile e intoccabile. pubblicità spot di Barbie con padri

    Lo spot di Barbie che comunica un messaggio importante: “You can be anything”

    Il messaggio della campagna pubblicitaria è davvero importante: “il tempo che investiamo nel loro mondo immaginario, è il tempo che investiamo nel loro futuro reale”. Leggendo tra le righe di questo messaggio, i padri che giocano con le loro figlie all’astronauta, al medico o all’insegnante di Yoga, trasmettono alle bambine la sensazione che nella vita possano diventare quello che sognano. Un valore che si ritrova anche nella frase finale dello spot di Barbie: “You can be anything”. Sei anni prima che il brand di Barbie cambiasse strategia, la giornalista e scrittrice Loredana Lipperini ha pubblicato un’analisi critica che risulta in buona parte ancora attuale:
    Quali sono i modelli delle ‘nuove’ bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Le eroine dei fumetti le invitano ad essere belle.

    Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare madri, ballerine, estetiste, infermiere, mogli di calciatori, appunto. Questo è il mondo delle nuove bambine.

    (da Ancora dalla parte delle bambine, La Feltrinelli, 2010.)

    È tempo di nuovi orizzonti

    Lo spot di Barbie lancia sicuramente un messaggio positivo e rivoluzionario, abbattendo stereotipi ed archetipi, anche se il brand stesso nel video sceglie di mostrare solamente tre bambine, escludendo quindi i bambini. Che si tratti di target oppure no, la rappresentazione indistinta di bambini e bambine nelle pubblicità di giochi come bambole e macchinine aprirebbe, col passare del tempo, nuovi orizzonti non più stereotipanti. LEGGI ANCHE: 5 Barbie che Mattel dovrebbe produrre per ispirare le nuove generazioni Cambiamenti che lentamente avverrebbero anche nella mentalità della società, andando a modificare la percezione dei ruoli nel mondo del lavoro, dove ancora oggi la “donna tech” deve combattere contro molti pregiudizi, ugualmente l’uomo che lavora come educatore all’asilo. spot di Barbie, padre che gioca ad astronauta

    Lo spot è firmato BBDO San Francisco

    La campagna creata da BBDO San Francisco prevede la divulgazione su TV, cinema, digital e stampa. Social Native, Tongal and Time Inc. cooperano con il brand e continueranno a diffondere la campagna #DadsWhoPlayBarbie.

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