Come rendere la vostra marketing strategy più efficiente? Sicuramente sarete già arrivati alla conclusione che integrare contenuti video nella vostra campagna social è ormai diventato necessario. Le immagini continuano ad essere importanti ma fanno molto 2016, il 2017 è decisamente l’anno dell'esplosione dei video. I consumatori sono più inclini ad effettuare un acquisto dopo aver guardato un video promozionale o informativo, quindi dobbiamo essere sicuri che i nostri contenuti siano abbastanza coinvolgenti da convincerli.
Secondo le previsioni di Cisco, lo streaming video online raggiungerà il 69% del traffico nel 2017 fino ad essere nel 2020 i principali contributor di traffico internet a livello globale. Anche per questo tutti i social media si sono ormai attrezzati con contenuti multimediali dinamici, live streaming, momenti, slideshows e chi più ne ha più ne metta. Perciò, dopo aver imparato qualche lezione di fotografia per pubblicare la foto perfette per Instagram, è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e affrontare il topic Video.
Ecco qualche consiglio ninja da tenere a mente per rendere la vostra social-carriera cinematografica più semplice.
Tira fuori il cinematografo che è in te
A meno che non facciate uso di una camera GoPro, la prima cosa da evitare è un video che faccia venire il mal di mare. Secondo step, non meno importante, è l’inquadratura giusta: imparate qualche tecnica base, come zoommare al momento giusto, fare uso dell’effetto panning (quando lo sfondo è in movimento e il soggetto principale in focus), effetto dissolvenza e altre tecniche di base. Un video mosso e con un’inquadratura di bassa qualità è amatoriale e poco professionale. Imparate tecniche di cinematografia base e magari investite in un treppiedi.
Video Editing
Conoscere tecniche base di video editing è ormai diventato necessario. Vi permette di potenziare la qualità del video, mettere insieme clip e creare, attraverso il montaggio, una storia unica. Il processo di post-produzione è quello che rende il video professionale. Un video semplice, senza troppi contenuti non necessita di un software professionale, basta utilizzare software di video editing base come iMovie per utenti Mac o Windows Media Player per utenti Windows, per unire clip o aggiungere sottotitoli e didascalie. Per gli utenti con conoscenze più avanzate, magari ha più senso considerare un investimento in un software come Adobe Premiere Pro o Catalyst Production Suite.
Sottotitoli
Un video con sottotitoli o didascalie è magari qualcosa che vorrete prendere in considerazione se state cercando di trasmettere un messaggio specifico insieme ai contenuti visivi. L’aggiunta del testo favorisce la visione di un video mentre si viaggia o si è a lavoro, non si ha accesso l’audio o non si vuole disturbare chi è intorno a noi. Con l’uso di sottotitoli, siete sicuri che la vostra storia arrivi a destinazione anche se l’audio è disabilitato. Pensate che l’85% degli utenti Facebook guarda video senza audio: il cinema muto ci aveva visto lungo.
Dopo un’infarinatura di tecniche di editing base, vediamo quali sono i fattori chiave che fanno condividere un video. La chiave della condivisione di ogni post, foto e video, è il nostro tanto amato Storytelling.
Una narrazione efficace è alla base del gesto dello share, perché oggi più che mai non si condivide ciò che non coinvolge appieno. Per questo, lo storyboard deve avere senso, essere logico e scorrevole. Per quanto il nostro messaggio possa essere significativo e strabiliante, se non ha un filo conduttore o non trasmesso nella sequenza giusta sarà difficile che catturi l’attenzione della nostra audience.
30 seconds to share
Se riuscite a catturare l’attenzione nei primi 30 secondi è fatta. La probabilità che gli utenti non ci abbandonino diventa molto più alta. Rendete la storia emozionante, interessante, stravagante. Siamo nell’era dei 140 caratteri di Twitter, la soglia di attenzione degli utenti è diventata molto più bassa. Ciò significa che dobbiamo concentrare il meglio dei nostri contenuti nei primi 30 secondi. Di questi, i primi 10" sono cruciali. Già qualche anno fa, infatti, in un sondaggio il New York Times aveva riportato che il 19.4% degli utenti abbandona un video dopo appena 10 secondi. In pratica 1 su 5. Ne vale la pena, insomma.
Rispondere alle domande dei tuoi consumatori
I video sono lo strumento migliore per spiegare, insegnare qualcosa o realizzare contenuti How to: come le video-ricette che spopolano su instagram, oppure risoluzione di problemi o recensioni di prodotti.
I contenuti devono essere leggeri e facili da consumare. Noi utenti condividiamo contenuti che troviamo interessanti, utili o che rispondono ai nostri quesiti. La nostra audience fa altrettanto.
C’era una volta…
Raccontare una storia. Se il vostro video non ha nessuna risposta da fornire, allora raccontate una storia. È un modo per coinvolgere gli utenti e spingerli a volerne sapere di più. Pensate al vostro libro preferito, alla frase finale di ogni capitolo che vi ha spinto ad iniziare il successivo. Oppure alle serie tv che abbiamo seguito dall’inizio alla fine. Il nostro contenuto deve fare altrettanto.
Se invece non abbiamo una storia da raccontare, possiamo utilizzare i video per comunicare un messaggio più profondo, da voler portar via, legato alla filosofia o ai valori del nostro brand. L’errore in cui molte aziende incorrono ancora oggi, è mettere i propri prodotti e servizi in primo piano. Per quello ci sono le pagine eCommerce, dove ci si può concentrare sui dettagli qualitativi. Per far sì che un contenuto abbia successo, è necessario concentrarsi su un piano più alto, più emozionale.
Coinvolgere l’audience
Il social content, e quindi anche i video, sono creati proprio con questo obiettivo. Quando gli utenti si sentono coinvolti e possono relazionarsi o identificarsi con i contenuti, trarne ispirazione, è allora che avviene lo “share”.
La chiave è mettere i vostri consumatori al centro del video. Parlategli, sviluppate dei contenuti diretti che parlino a loro, alla loro mente e suscitino emozioni. Anche per questo, è molto importante conoscere bene la nostra audience, con chi stiamo parlando.
Ricordate: tempo e contenuto sono la chiave della viralità. Siate concisi e rilevanti. Unitevi alla conversazione, lavorate su eventi, vacanze e temi attuali di cui gli utenti stanno parlando.