Dedicato ai genitori ma pensato per la tutela dei più piccoli, il Parents Portal è il nuovo strumento creato da Facebook che raccoglie risorse, link e consigli per la salvaguardia dei minori che utilizzano o iniziano a familiarizzare con i social network.
Come spiega la Head of Global Safety di Facebook, Antigone Davis, il progetto ha l'obiettivo di favorire il dialogo tra genitori e figli sul tema della sicurezza online, nuove tecnologie e social media. Il portale è strutturato in tre differenti macro categorie che orbitano attorno ad un unico scopo: una navigazione sicura e consapevole per gli adulti e per i loro figli.
Safety Centre
La prima macro area esplorabile sul portale è molto generica: si tratta del Safety Centre, dove è possibile trovare informazioni base sulla sicurezza consultando video, PDF e un collegamento diretto con i partner ufficiali del Paese di riferimento esperti nel campo della tutela infantile. Una sorta di vademecum per la realizzazione degli standard della Community di Facebook, che permette di trovare il giusto equilibrio tra il dare alle persone un luogo per esprimersi e la promozione di un ambiente accogliente e sicuro per tutti.
Bullying Prevention Hub
Non solo a scuola o per le strade, ma soprattutto online, il bullismo è un fenomeno che bisogna imparare a conoscere e riconoscere perché capace di assumere diverse forme: dalla diffusione di rumors e offese alla pubblicazione di foto inappropriate per minacciare qualcuno.
Che tu sia un genitore, un adolescente o il suo educatore, nella seconda sezione del portale Facebook mette in tavola un compendio di linee guida da seguire per capire meglio il bullismo e come affrontarlo.
Parents Portal
La terza macro area, nonché la principale del nuovo strumento di Facebook, si presenta come una vera e propria introduzione all'utilizzo del social network, su come iscriversi, come trovare amici, come postare e miti da sfatare sul social media sono i primi step da affrontare. Prima, però, un'importante premessa: iscriversi a Facebook o a un qualsiasi altro social media utilizzato (e utilizzabile) da un adolescente, è un dovere indispensabile anche per i suoi genitori.
Perché? Innanzitutto perché in un'era dove tutto è fruibile e niente può più sfuggire alla conoscenza, non è più concesso nemmeno a un adulto di ignorare il mondo dei social media.
In secondo luogo perché prima di permettere ai propri figli di entrare in una community online è bene saggiare il terreno per conoscerne i rischi oltre che i benefici.
Infine, perché se fosse lo stesso genitore a introdurre un adolescente al mondo dei social media, sarebbe altresì in grado di stabilire regole online parallelamente a quelle già consolidate offline.
Oltre ai consigli diretti, il Parents Portal prevede la sottocategoria Expert Advice, collegata a circa venti siti di esperti internazionali nella sicurezza online dei minori. È probabilmente la parte più interessante e utile perché le informazioni fornite dai singoli siti consultabili si soffermano con maggiore attenzione su temi e casi specifici fornendo consigli molto più accurati.
Troppo giovane per navigare?
In passato i genitori hanno sempre pensato che l'utilizzo di determinate tecnologie in età precoce avrebbe distratto i giovani dai doveri o da un sano approccio analogico alla vita. Verissimo. Ma è vero anche che molte di queste tecnologie erano a loro sconosciute e che la loro diffusione non faceva che ampliare sempre più il gap generazionale tra genitori e figli.
I tempi cambiano e una famiglia in cui madre e figlia sono amiche su Facebook o addirittura nonni e nipoti possono taggarsi a vicenda non è più un'utopia. L'importante, secondo le indicazioni del Parents Portal, è che questa connessione avvenga il più presto possibile e che gli adolescenti siano istruiti all'uso della tecnologia ancor prima di iscriversi a un social network.
L'argomento è complesso, l'obiettivo ambizioso e le obiezioni infinite, ma bisogna essere realisti: impedire l'uso dei social ai minori sarebbe, sulla carta, l'unico modo per tenerli lontani da problemi legati alla sicurezza ma, contemporaneamente, l'approccio più sbagliato da adottare.
Su una cosa Facebook ha decisamente ragione: il dialogo è la chiave.