Le tradizioni natalizie e di fine anno sono davvero tante: il bacio sotto il vischio, il calendario dell’avvento, la lista dei buoni propositi per l’anno nuovo e, ovviamente, l’immancabile Year in Review di Facebook.
Anche quest’anno, Facebook ci invita a fare i conti con l’anno che è stato: a livello globale, stilando una lista degli argomenti più discussi durante il 2016 in Italia e nel mondo; a livello personale, attraverso un tool che permette agli utenti di realizzare il proprio video-resoconto dell’anno trascorso, attingendo dai contenuti condivisi sul social network.
Tra gli hot topic dell’anno che sta per concludersi predominano argomenti drammatici, come la morte di David Bowie e Bud Spencer, e il terremoto in centro Italia, quasi equiparati dalla risonanza mediatica dell’avvento di Pokémon Go, seguito a sua volta dalle controversie politiche della Brexit, delle elezioni americane e italiane, e da San Valentino, che sarà una festa commerciale ma anche molto social; mentre, ai primi posti, troviamo gli Europei di calcio e le Olimpiadi.
I temi più affrontati nel 2016 in Italia
1. Europei
2. Olimpiadi
3. Terremoto in centro Italia
4. Pokemon Go
5. Elezioni americane
6. Elezioni italiane (18 – 21 giugno)
7. San Valentino
8. Morte di David Bowie
9. Morte di Bud Spencer
10. Brexit
Facebook released top 10 topics for 2016... Prince didn't make the list. 2017 can't come soon enough. #yearinreview pic.twitter.com/WKHGOPiJok
— Lauren Gilmore (@lgilm0re) December 8, 2016
Se la lista degli argomenti più discussi durante l’anno ci lascia con l’amaro in bocca, il video di fine anno non è stato accolto meglio, finendo per apparire un po’ melenso, oltre che fastidioso e invadente.
My Facebook year in review video pic.twitter.com/AEdKXQekEH
— Dave Itzkoff (@ditzkoff) December 10, 2016
Dear Facebook, I would rather cut off my own arm than watch my 2016 year in review. — Shay Bradley (@lindseyshayy) December 8, 2016
If I see one more "#yearinreview" on Facebook I'm gunna throw my phone out the window — Gavin (@GNeigh) December 8, 2016
Facebook 2016 Year In Review pic.twitter.com/oedZn9muDp
— Darran Anderson (@Oniropolis) December 9, 2016
Year in Review e Accadde oggi: come Facebook ci tiene attaccati al nostro passato
Marcel Proust aveva la sua madeleine, noi abbiamo Facebook che ci impone continui salti nel passato, obbligandoci a non dimenticare nulla. Sempre più spesso, Facebook si erge a narratore della nostra vita: colleziona i nostri ricordi e ne costruisce una narrazione, spesso addirittura fuori dal nostro controllo.
Nuovi strumenti e funzionalità – tra cui Accadde oggi – ci costringono tacitamente a rimanere incollati al nostro passato, ma soprattutto a dare nuova vita a ricordi ormai rappresi, condividendoli nuovamente, chiamando in causa gli amici che hanno vissuto con noi quel particolare momento, invitandoli a riviverlo insieme. Questa è la migliore condizione, che si verifica quando l’algoritmo della nostalgia funziona correttamente e raggiunge il fine sperato.
Non sempre ricordare ci strappa un sorriso, alcune memorie vorremmo rimanessero per sempre sepolte nell’oblio. Nella migliore delle ipotesi, ci troveremo di fronte a delle foto imbarazzanti di parecchi anni fa, per cui ce la caveremmo con una sana dose di vergogna retroattiva e un click su “Nascondi dalla bacheca”.
Tuttavia, del nostro passato non nascondiamo solo scheletri nell’armadio spettinati e dal dubbio gusto nel vestire che minano la nostra vanità, c'è dell'altro. Il rischio quotidiano di imbattersi nella foto di un amore consumato, un’amicizia interrotta o una vita spezzata può diventare davvero deleterio, per questo Facebook ha pensato bene di darci anche un modo per filtrare i nostri ricordi, sulla base dei contatti taggati e di determinati periodi difficili di vita social, che potremo scegliere deliberatamente di escludere dal nostro album dei ricordi.
Joseph Stromberg, autore di Vox, scrive:
“Alcuni utenti stanno documentando le loro vite esclusivamente per mostrarle a loro stessi nel futuro”. Siamo intrappolati in un loop, obbligati a vivere alla continua ricerca di un’accettazione sociale fatta di social rating e numero di like e a condividere momenti con l’intento di creare ricordi – filtrati e manipolati – che potremo riguardare in seguito.
Perché Facebook vuole spingerci a ricordare a tutti i costi?
Da un certo punto di vista, Facebook ci tiene in ostaggio: sfrutta la potenza della nostalgia per trattenerci, creare engagement e interazioni con contenuti vecchi, dimenticati o quasi. Ricicla i post che hanno generato più interesse e ci invoglia a risocializzarli. Dal punto di vista strategico, quindi, ancora una volta Mark Zuckerberg dimostra di non lasciare nulla al caso. Anche la call to action è dichiaramente posta per farti tornare indietro:
“[TU] sei importante per noi, come lo sono i ricordi che condividi. Abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere rivedere questo tuo post di due anni fa”.
Ed eccovi lì, con il vostro cucciolo in braccio e un sorriso ebete sulla faccia. La coda di cavallo e il maglione in tweed non sono esattamente il modo in cui pensate di esaltare la vostra immagine social oggi, ma quella foto vi fa tenerezza, quindi cosa vi costa condividerla? Magari taggando qualche amico che ha vissuto insieme a voi la crescita di Fuffy.
Iniziano, così, a piovere reactions, commenti inteneriti, like a manciate. Nonostante le apparenze, però, Facebook non tiene davvero ai vostri ricordi, come recita. In compenso, tiene molto alla vostra notorietà online per questo si compiacerà di ogni ricordo andato a buon fine… e, in fondo, un po’ anche voi.
Zuckerberg, del resto, non perde mai occasione di farci sentire parte di un insieme, di convertire le connessioni a Internet in connessione umana, e, in una società così segmentata e dislocata nel tempo e nello spazio, sentirsi parte di una comunità reale è ciò di cui abbiamo bisogno.
“Ogni anno condividiamo un video con alcuni dei momenti più importanti che hanno coinvolto Facebook durante l’anno. Il 2016 è stato un anno difficile per molte persone ma ciò che mi dà speranza è che anche i nostri momenti più bui erano un po’ illuminati dalle connessioni che condividiamo con gli altri. Mentre ci dirigiamo nel 2017, ora più che mai, credo che nella forza di questa comunità di insegnarci, confrontarci, celebrare e aprire le nostre menti per aiutarci ad andare avanti. Un augurio di un sano e felice 2017”, Mark Zuckerberg.