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  • Social media: come influenzano l’eCommerce durante il Natale

    Il lato social dello shopping natalizio: marketing emozionale e mobile strategy

    5 Dicembre 2016

    Quest’anno, lo shopping natalizio si fa online. Niente corse agli acquisti, stipati in negozi pieni di persone indecise; potrete stare comodamente seduti sul divano del vostro salotto e vagliare milioni di offerte di negozi, reali o virtuali, vicini o a svariate miglia di distanza, per poter trovare il regalo perfetto, che garantisca il tanto agognato wow effect.

    I comportamenti d’acquisto sono profondamente cambiati negli ultimi anni: per via di una crescente fiducia nei confronti dell’eCommerce, fare shopping non è più necessariamente un’attività sacrificata e circoscritta all’interno di un centro commerciale, o determinata a priori da un ventaglio limitato di scelte.

    Secondo alcuni dati statistici, raccolti quest’anno da Google, il 76% delle persone che cercano, dal proprio smartphone, prodotti e/o servizi nelle vicinanze, visitano lo store entro un giorno. Il 28% di queste ricerche si risolve in un acquisto online. Il ruolo del mobile acquisisce, quindi, un’importanza cruciale per l’eCommerce, insieme ai social media, i quali influenzano e orientano concretamente le scelte dei consumatori.

    L’importanza di farsi ricordare: influenza dei social media e marketing emozionale

    Secondo la ricerca Total Retail 2016 – indagine che ha preso come campione 23.000 consumatori online, dislocati in 25 Paesi – il 78% dei consumatori è influenzato dai social media durante lo shopping online.

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    Gli utenti, su Facebook, sono propensi a fare click su annunci relativi alla propria area geografica e ai propri interessi: le Ads sono considerate utili ed efficaci dal 66% degli utenti. Su Twitter, invece, riveste un ruolo fondamentale la reattività – il 21% degli utenti si aspetta una risposta entro un’ora – e i commenti a tal prodotto/ servizio da parte degli altri utenti.

    Instagram non è particolarmente forte dal punto di vista delle conversioni – il 70% degli utenti ignora la maggior parte dei post sponsorizzati – ma offre un interessante parco di novità da sperimentare per fare marketing non convenzionale. La forma più efficace di marketing non convenzionale è il marketing emozionale.

    Siamo quotidianamente bombardati da annunci pubblicitari di vario tipo, il che ci ha spinto ad alzare delle vere e proprie barriere mentali per respingere tutto ciò che “puzza di markettata” e risulta poco originale, asettico o addirittura invadente. Per questo, bisogna adottare un approccio creativo ed emozionale per creare annunci che valga la pena ascoltare e raggiungerci.

    Il lato emotivo risulta essere il più incisivo nelle scelte d’acquisto, mentre il raziocinio incide solo per il 5%, poiché il consumatore tende a reputare più importante l’esperienza e la percezione di un prodotto rispetto alle sue caratteristiche funzionali.

    Il segreto di un’operazione di marketing di successo è riuscire a suscitare nel consumatore l’inconscio desiderio di possedere quel prodotto, con la promessa di fargli vivere un’esperienza reale e di valore. Il marketing emozionale è “un’esperienza memorabile che il cliente deve sperimentare, tale da superare le sue aspettative, che, in altre parole, anticipi i suoi desideri inconsci, soddisfacendoli al tempo stesso”, afferma Bernd H. Schmitt, professore della Columbia University.

    La condivisione di emozioni, esperienze e valori finirà per creare un legame tra brand e cliente: un cliente fidelizzato diventa spontaneamente un ambasciatore del brand. Un’esempio calzante è l’ultima campagna marketing di Coca-Cola – “Quest’anno fai un regalo a chi rende speciale il tuo Natale”.

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    La campagna si propone di dialogare con gli utenti della rete e, per farlo, si serve di più canali social: su Facebook sarà disponibile un Babbo Natale Bot che vi permetterà di regalare dei buoni Amazon a una persona speciale; su Twitter saranno disponibili degli stickers speciali; su Snapchat, il 24 dicembre, sarà disponibile un filtro speciale che vi vestirà da Babbo Natale. Il brand Coca Cola ha un ruolo chiave nella trasmissione di valori emozionali, vende emozioni e good vibes, conversa con i propri consumatori, con i quali ha un legame reale, che coltiva e nutre da anni.

    In conclusione, è bene sapere che far fede alle tecniche di marketing emozionale risulta spesso una strategia vincente, anche a fronte di budget modesti e, poiché è importante che il messaggio funzioni per generare conversioni, è sicuramente necessario tener conto degli assets di memorabilità e coinvolgimento per orientare, tramite la comunicazione sui social media, le scelte d’acquisto degli utenti online.

    LEGGI ANCHE: Natale è alle porte, scopriamo gli spot più belli.

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    Customer journey: multicanalità e frictionless shopping

    Fare shopping online significa liberarsi da ogni confine: di offerta, poiché abbiamo la possibilità di accedere a cataloghi più ampi, navigare tra centinaia di schede prodotto e scegliere tra le svariate soluzioni alternative reperibili nel web, quella che, più delle altre, soddisfa le nostre esigenze; di luogo e di tempo, poiché abbiamo la possibilità di finalizzare un acquisto mentre aspettiamo il treno al mattino o prima di dormire, quando i negozi fisici sono ormai tutti chiusi.

    Un’altra discriminante per cui questa forma di consumo 2.0 risulta particolarmente attrattiva e funzionale è la comodità: il cosiddetto frictionless shopping, che dà la possibilità agli utenti di concludere un acquisto in modo semplice e immediato, senza dover uscire di casa.

    Il customer journey diventa via via più complesso, poiché fa riferimento a una molteplicità di canali, tra i quali prevale in modo sostanziale il ruolo influente dei social media. Il nostro smartphone diventa la porta d’accesso agli store di tutto il mondo, ma anche il consigliere e l’assistente all’acquisto, confermandosi sempre più un’estensione di noi stessi.

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    A questo proposito, è utile sviluppare un’oculata mobile strategy per i periodi dell’anno in cui si verifica un picco degli acquisti, come le festività natalizie: definire dei touchpoint strategici per raggiungere e coinvolgere gli utenti in target e sfruttare la geolocalizzazione per l’invio di notifiche push – o fare uso della Rich Push Notification per incrementare il fascino del nostro messaggio – sono alcune tattiche utili.

    Tuttavia, l’acquisto diretto in negozio non perde totalmente di valore, poiché le persone hanno ancora bisogno di toccare con mano ed esperire in prima persona: il proximity marketing va in questa direzione.