Sempre più Intelligenza Artificiale per Big G, che presenta al pubblico il suo Assistant attraverso Google Allo e Google Home.
Come funziona?
L’app di messaggistica per iOS e Android offre un primo sguardo alle più avanzate capacità dell’intelligenza artificiale del momento.
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Combina il meglio dei superpoteri predittivi e di ricerca insieme alle caratteristiche di un assistente personale.
Ad una prima occhiata, Google Allo sembra molto simile a molte altre app di messaggistica.
Ti iscrivi con il tuo numero di telefono e dopo aver verificato la tua identità, l’app scansiona la rubrica alla ricerca di persone che la stiano già utilizzando. Puoi così iniziare a chattare. Oltre ai messaggi di testo, si possono registrare messaggi vocali, inviare foto con testo (funzione solo per Android), o condividere una mappa della propria posizione attuale.
Non sono questi i motivi per cui vorrai utilizzare Google Allo. Deciderai di usarla perché offre una finestra sul mondo dell’AI targata Google. Il suo punto di forza è infatti Google Assistant, il nuovo assistente conversazionale.
La prima feature di spiccata intelligenza è rappresentata dalle Smart Replies.
Durante le conversazioni, l’app suggerirà parole o frasi prima che tu inizi a digitare. Se qualcuno ti domanda “Com’è andato il weekend?” per esempio, l’app potrà suggerire “E’ andato bene” oppure “Mi sono divertito”.
Google sta sperimentando questo tipo di tecnologia da un po’ e Smart Replies funziona sorprendentemente bene. Ha combinato questa funzione con le sue capacità di riconoscimento fotografico, in questo modo l’app può suggerire risposte agli scatti che vengono condivisi nel corso della conversazione.
Google Assistant, non chiamatelo chatbot
Allo è la prima occasione di Google per mostrare il proprio Google Assistant, molto più di un semplice bot.
Ci sono due modi per interagire con Google Assistant. Puoi chattarci direttamente quando compare accanto alle tue conversazioni, o puoi richiamarlo mentre stai conversando con gli amici iniziando un messaggio con @Google.
In entrambi i casi, può essere d’aiuto per ricerche rapide su Google come traduzioni, conversioni, direzioni, stato dei voli, ma anche come riconoscimento fotografico.
Se viene postata un’immagine del Colosseo per esempio, potrebbe chiedermi se desidero saperne di più sulla Storia di Roma. Google Assistant fornisce risposte in base al contesto e alle precedenti conversazioni, più si utilizza l'app e più le risposte saranno personalizzate.
Interrogando direttamente il Google Assistant è possibile prendere appunti, richiamare l’agenda degli appuntamenti, impostare promemoria e usufruire di una rapida rassegna stampa.
I creatori di Google Allo si sono inoltre assicurati che l'Assistant avesse il senso dello humor un po’ nerd che ci si aspetta da Big G, al pari di Siri.
Dal fronte privacy, i messaggi inviati con Google Allo sono criptati, ma non con crittografia end-to-end di default. La si può comunque utilizzare optando per una chat in incognito. Queste conversazioni possono inoltre includere messaggi che si autodistruggono e la capacità di bloccare le anteprima a scomparsa.
Il più grande ostacolo che Google deve superare è quello di convincere la gente che utilizzare l’AI non sia “strano” ed invasivo.
Sebbene non si conoscano nel dettaglio i piani del futuro di Google, Allo sembra un buon punto di partenza per feature basate su AI sempre più smart e intuitive.
Chatbot, come rispondono i competitor
Google ha lanciato il suo Assistant attraverso Allo, ma i bot si stanno velocemente diffondendo tra i diversi instant messenger, soprattutto come supporto nel campo dell’advertising e dello shopping online.
Skype ha lanciato Bot Framework, ideato per permettere a chiunque di realizzare il proprio bot. Il kit di sviluppo si basa sull’importazione di bot già programmati per altre piattaforme, al fine di crearne di nuovi non solo su Skype, ma su qualsiasi piattaforma conversazionale, incluso Twitter, Office 365 e Outlook. Il primo reso disponibile è stato quello di Bing per ricevere le news, cercare musica e immagini online.
La prossima sfida di Microsoft sarà la gestione dei messaggi vocali attraverso Cortana: l’assistente vocale consentirà agli utenti a interagire con molte app, aiuterà ad identificare persone, a mostrare informazioni aggiuntive sui contenuti, a prenotare viaggi o ristoranti.
Anche Facebook non sta certo a guardare. Con il rilascio della Messenger Platform 1.2 hanno fatto il loro debutto i bot abilitati all'acquisto.
Ora i developer potranno infatti programmare assistenti virtuali in grado di interagire con gli utenti di Messenger con linguaggio naturale, per condividere informazioni ed offrire servizi.
Ogni attività di tipo commerciale potrà quindi consentire agli utenti di fare shopping senza uscire da Messenger. Al pari di una piattaforma eCommerce, il sistema include la procedura di checkout, il tracking della spedizione, la gestione di modifiche o cancellazione degli ordini. Il tutto facilmente condivisibile sul social network.
Per il momento la versione Beta è disponibile soltanto negli Stati Uniti per alcuni partner selezionati.
Google Home, l'assistente per la casa
A detta di Mountain View, l'Assistant è ancora in una fase iniziale, e sarà inserito in altri prodotti Google.
Tra pochi giorni sarà messo alla prova come core di Google Home, l’assistente intelligente per la casa, che dal 4 novembre sarà infatti disponibile sul mercato statunitense.
Google Home è un piccolo hub per la gestione della casa, ha una base personalizzabile grazie alle 7 colorazioni disponibili, tre speaker situati nella parte inferiore, un pannello touch sensitive nella parte superiore. E’ inoltre dotato di una serie di luci LED che si illuminano durante l’interazione dell’utente.
Grazie al suo Assistant è in grado di rispondere a dubbi e quesiti, può attivare un timer in cucina, accendere e spegnere le luci, o riprodurre una playlist. Per attivarlo è sufficiente fornirgli il comando vocale e attendere la sua risposta: “Ok, Google”. E’ possibile connetterlo alla tv attraverso Chromecast e supporta la connessione con servizi streaming come Google Play Music e Spotify.
Google Home è anche simpatico: il Product Management Director di Google Home, Gummi Hafsteinsson ha infatti dichiarato che “per infondere una personalità a Google Home, l’azienda ha assunto scrittori che hanno collaborato per film di animazione della Pixar e hanno realizzato scherzi per The Onion”.
Il costo sarà di 129 dollari o di 299 dollari se si acquisteranno tre dispositivi insieme.