Con Deep Web si intende l'insieme dei siti non indicizzati dai motori di ricerca e per questo categorizzati come "sommersi". Questa categoria include siti che stanno per essere inseriti nei database dei motori di ricerca, pagine a contenuti dinamico, software web e il vasto sottoinsieme del Dark Web.
I due termini non vanno infatti sovrapposti, perché il Web Oscuro rappresenta solo una parte dei siti "nascosti" ai normali utenti.
Accedere al Dark Web
Il Dark Web è normalmente inaccessibile agli internauti, proprio perché i siti che lo popolano non sfruttano Internet, ma reti differenti chiamate Darknet. A fare da ponte tra i due mondi provvedono dei software che, oltre a stabilire la connessione, garantiscono l'anonimato degli utenti.
Il più famoso tra tutti è TOR (The Onion Reader), che rimbalza i segnali degli utenti attraverso una rete di computer in tutto il mondo, messi a disposizione da volontari. Protetti da questo sistema, gli utenti possono esplorare il Lato Oscuro del Web. Ulteriori precauzioni coinvolgono il non utilizzo di estensioni/plugin e l'apertura di eventuali file scaricati offline.
La prudenza è all'ordine del giorno per i frequentatori dei bassifondi della rete, poiché un simile territorio deregolamentato è foriero di pratiche e traffici illeciti.
Crittografia per molti fini
Hacking, frodi, pedopornografia. Molti fini illegali possono essere perseguiti nel Dark Web, ma non si tratta di un uso esclusivo. Tutt'altro.
Un recente studio di Daniel Moore e Thomas Rid del King's College London evidenzia innanzitutto 2.482 siti senza alcun contenuto visibile, seguiti da 1.021 spazi digitali dedicati ad attività non illegali, come la divulgazione di contenuti ideologici o politici, il report di falle di sicurezza, depositi di informazioni e altri servizi.
Il totale dei siti dediti ad attività illecite ammonta a 1.547, tra le quali spicca il traffico di droga, protagonista del Darknet Market.
Silk Road e i suoi eredi
La confusione tra i termini Deep Web e Dark Web si è particolarmente radicata nel biennio 2013-2014, quando l'FBI ha indagato e posto fine alle attività del più famoso eCommerce di beni di contrabbando: Silk Road.
Il sito trattava beni quali droghe, pornografia e prodotti contraffatti, e sfruttava il sistema dei Bitcoin, un sistema di pagamento attraverso l'omonima moneta digitale che consente lo scambio di somme di denaro virtuale senza che una qualunque autorità possa intervenire con azioni di politica monetaria.
Questo pioniere del cryptomarket è stato seguito da vari siti, tra cui spiccano Silk Road 2.0, Evolution e Agora.
Nel novembre 2014, l'Operazione Onymous portata avanti dall'FBI ha portato alla chiusura di 27 siti illegali operanti nel network TOR. Uno dei pochi a salvarsi fu proprio l'ultimo citato.
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Nel 2015 il mercato è andato sempre più frammentandosi, anche a causa delle exit scam di due grossi player come Evolution e Black Bank, che hanno continuato a ricevere pagamenti pur non effettuando le spedizioni di merce.
Nel luglio dello stesso anno, un'importante operazione è stata portata a termine dalle Forze dell'Ordine italiane, in congiunzione con l'Europol, risultando nella chiusura del sito darknet Babylon, nel sequestro di 14.000 portafogli di bitcoin e nella confisca di un milione di euro.
Alphabay e Dream Market sono i nuovi leader del darknet market, ma l'avvicendarsi dei protagonisti non ha visto variare il numero degli utenti, che si attesta intorno ai 60 mila.
Questo dato - non così alto come molti potrebbero aspettarsi - può portare ad una riflessione finale, che scaturisce equiparando le logiche della normale compravendita online e offline a quelle legate alla malavita.
In questo ambiente, infatti, intervengono logiche legate alla violenza, strumento abituale dei grossi cartelli e più difficilmente applicabile online. Un frequentatore del Dark Web con intenti fuorilegge, tuttavia, non dovrebbe mai sentirsi al sicuro, in quanto sono noti casi di ricatto ed estorsione basati sulla decriptazione dei movimenti della vittima.