Nonostante la bufera europea, Apple continua senza sosta ad acquisire piccole imprese innovative.
L'ultima arrivata è Gliimpse, startup fondata a Redwood City, California, nel 2013 da Anil Sethi, ex ingegnere Apple negli anni '80, specializzata nella gestione e condivisione dei dati medici personali dei pazienti.
La startup è nata da un'esigenza personale. Sethi ha dovuto assistere la sorella malata di cancro, testando personalmente le difficoltà per i malati cronici nell’acquisire e gestire i dati relativi alla salute personale. Da qui è nata l’idea di creare Gliimpse.
L'interesse di Apple per la startup di Anil Sethi è dovuto, molto probabilmente, a quest'ultima caratteristica. In termini pratici, si tratta di una serie di app che raccolgono informazioni provenienti dagli esami di laboratorio e che monitorano alcuni parametri. L'obiettivo primario delle app è quello di creare un archivio facilmente consultabile sia dai pazienti interessati sia dal personale medico specializzato.
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La notizia dell’acquisizione è stata recentemente diffusa dal sito specializzato Fast Company, nonostante si tratti di un’operazione conclusasi a inizio 2016 i termini dell’accordo non sono stati ancora resi noti da Apple.
Le strategie di Apple
Si conferma l'interessamento del colosso di Cupertino per il settore della salute. Basti ricordare la creazione della suite composta da: HealhtKit, CareKit e ResearchKit, che consentono a pazienti, medici e ricercatori di accedere ad informazioni sanitarie tramite l’utilizzo di una serie di dispositivi mobile.
Con molta probabilità le tecnologie della startup di Sethi verranno utilizzate per implementare le funzionalità delle nuove generazione di Apple Watch. Si tratta indubbiamente di un passo avanti dal punto di vista dell'accessibilità, occorre però sottolineare che si potrebbero sollevare questioni legati alla privacy e alla sicureza di dati altamente sensibili che potrebbero essere raccolti e utilizzati da chiunque.
Il punto sulla bufera europea ai danni di Apple
Nel frattempo nella giornata di ieri è emersa la notizia che Apple abbia avuto un trattamento fiscale di favore da parte del governo irlandese. Le cifre sono importanti, si parla di un importo pari a 13 miliardi da restituire allo stesso governo irlandese.
Nonostante la sfera fiscale sia di competenza nazionale l'UE è intervenuta perchè ha riconosciuto una distorsione della concorrenza. In buona sostanza Apple ha avuto un trattamento di favore rispetto ad altre imprese ed è ora tenuta a restituire quelli che si possono considerare "aiuti di stato illegittimi".
Il ricorso alla Corte di Giustizia europea non si è fatto attendere. In una lettera ai clienti apparsa sul sito dell'azienda di Cupertino, Tim Cook sostiene che la verità sia un'altra: "Non abbiamo mai chiesto né ricevuto un trattamento speciale". Rimane alto il rischio di gravi conseguenze sugli investimenti e sui posti di lavoro in Europa.
Staremo a vedere come si evolverà la situazione.