Partiamo con un piccolo promemoria: le ferie sono pensate per essere rilassanti, quindi ogni tipo di lavoro e di impegno andrebbe vietato.
A meno che tu non sia uno studente in cerca del classico lavoretto estivo per occupare al meglio il tempo libero e iniziare a corredare con qualche esperienza il tuo CV, questa premessa significa che l’obiettivo primario di una vacanza è proprio quello di riposarti.
Il problema è che spesso questa pausa, che dovrebbe essere una possibilità per il cervello di svuotarsi, diventa invece un motivo per lasciarsi prendere dalle preoccupazioni e dal senso di colpa legato al lavoro. La conseguenza? Ci si stressa anche durante le ferie e di solito si finisce per tornare in ufficio meno riposati di prima e con l'aggiunta di un mucchio di lavoro accumulato.
Il modo per evitare questo destino esiste - almeno secondo la dottoressa Christine Carter, illustre esperta di felicità e autrice di diversi libri sull’argomento. La strategia si compone di tre passaggi.
#1 Non lavorare, ma davvero
Ci sono persone che non trovano così deprecabile una sbirciatina alle mail mentre si è via, o almeno qualche ora di lavoro durante le ferie. La dottoressa Carter, invece, sì: “Potrebbe essere incredibilmente ovvio, ma non lavorare è un passaggio cruciale nella gestione del tempo libero”.
La prima cosa da fare è trovare un gemello di ferie, cioè qualcuno che rimane in ufficio mentre tu non ci sei, a cui affidare le tue mansioni e in grado di coprirti in caso di urgenza. Naturalmente tu farai lo stesso quando sarà il suo turno di prendersi una vacanza.
Poi bisogna avvertire i colleghi che non ci sarai, che non risponderai alle mail e che per qualsiasi cosa potranno contattare la persona con cui sei d’accordo. E non sarebbe male fare la stessa cosa anche per quanto riguarda tutte le tue attività che non riguardano il lavoro (ad esempio, la squadra di nuoto dei tuoi figli, etc).
#2 Lasciato da parte il lavoro, pianifica saggiamente
Lo scopo primario delle ferie non è quello di alimentare la propria bacheca Facebook di belle foto: una vacanza che sembra entusiasmante sui social media non è necessariamente quella che fa bene alla tua salute mentale.
“Riempiamo il nostro tempo libero di attività quando quello che davvero ci servirebbe è un riposino a bordo piscina. Il nostro modo di vivere ci porta a credere che fare di più sia uguale a fare meglio - fare più azioni, andare in più destinazioni, vedere più panorami”, sostiene la dottoressa Carter.
È importante programmare qualche momento di assoluta inattività, o ti ritroverai ad aver bisogno di una vacanza dalla vacanza.
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#3 Organizza una strategia per il rientro
Hai passato delle ferie meravigliose e rilassanti. Bene: non saranno servite a niente se tornerai in un posto pieno di gente stressata e con un’infinita lista di cose da fare.
È alquanto controproducente programmare il volo di ritorno tre ore prima del rientro a lavoro. Il primo giorno dopo le ferie dovrebbe essere interamente dedicato a riprendere il via: fare la spesa per la casa, informarsi su ciò che è successo in tua assenza, leggere le mail.
A proposito di mail, la dottoressa Carter suggerisce di chiedere a qualcuno di leggere le tue mail di lavoro mentre sei in ferie, e organizzarle in diverse cartelle a seconda dell’urgenza.
Un ultimo consiglio: non spegnere la mente del tutto!
Elencare questi passaggi è semplice. Applicarli richiede forse una forza di volontà maggiore, ma è abbastanza necessario, se si vuole davvero far fruttare il tempo libero.
C’è una grande differenza, però, tra far staccare il cervello e resettarlo completamente: Richard Branson, founder di Virgin, sconsiglia di isolarsi completamente. Al contrario, stare lontani dalla scrivania può essere ciò che fa nascere un’intuizione geniale da concretizzare una volta tornati alla realtà lavorativa.
La creatività è in azione anche quando noi siamo in pausa e, a volte, lavora perfino meglio.