Lo scorso 11 e 12 giugno si è tenuta a Pescara la prima edizione del Satyricom, la prima grande rassegna nazione di satira web. Oltre 48 ore di spettacoli, incontri, scontri, workshop, mostri, mostre, presentazioni, performance, défaillance e reading dal vivo.
Al Satyricom si è riunito per due giorni il meglio della satira web italiana: vignettisti, autori, collettivi, attori, artisti, stand up comedian e anche altra gente che lavorava sul serio.
Ultimamente sono sempre di più le pagine a sfondo satirico che prendono piede sui social network e che, proprio grazie a questi ultimi, diventano dei veri e propri canali di intrattenimento e di risate garantite.
Siamo sempre stati abituati a leggere di satira, grazie alle vignette, o a vedere degli spettacoli in televisione nei quali la satira regnava sovrana. Adesso, invece, uno dei canali preferenziali per l’intrattenimento satirico ci viene soprattutto offerto dai social network: Facebook, Twitter e Instagram, garantiscono un canale che permette a tutti gli utenti di collegarsi e di usufruire di una satira che, proprio grazie ai social network, è senza dubbio più immediata, efficace e di impatto. Ciò che i social network hanno fatto è senza dubbio modificare, e soprattutto implementare, il panorama satirico nazionale, offrendo ai naviganti pagine molto differenti tra loro per contenuti, ma unite da un unico filo conduttore: la risata a denti stretti tipica delle battute satiriche meglio riuscite.
L’avvento dei social network nel panorama satirico non ne ha comunque alterato gli schemi di base. La svolta decisiva nel web è arrivata con “Spinoza”, grande scuola per chi vuole far parte del mondo della satira, perché grazie alle battute brevi, dirette e coincise ha saputo trovare la chiave per portare alla massima espressione l’umorismo nero, tagliente e amaro.
Tutto questo può essere considerato un limite o una crescita?
Il limite può essere quello di preferire la satira di “battuta” a quella composta da monologhi veri e propri. Limite dovuto anche – e soprattutto – dai canali dove questa satira si espande: i social network, per l’appunto. I 140 caratteri di Twitter impongono una battuta veloce e coincisa, così come le grafiche su Instagram che non possono contenere troppi caratteri, pena la saturazione dell’utente e la conseguente dispersione della notizia. Su Facebook anche vanno per la maggiore le pagine con le grafiche chiare e coincise, raffiguranti battute chiare e nette.
La crescita può essere senza dubbio rappresentata dal fatto che tutti hanno la possibilità di fare satira, il che, si sa, potrebbe rivelarsi un grosso problema, ma anche la più grande opportunità per permettere a tutti di sentirsi, anche solo per una battuta, protagonisti indiscussi del web.
Il Satyricom ha dato uno spazio a tutte queste realtà: alcune emergenti, altre già considerate dei capi saldi della satira web.
Due giorni interessanti, pieni di incontri e workshop stimolanti, in cui è avanzato tempo anche per fare quello che ci si aspetta veramente da una rassegna di satira web: ridere. A denti stretti, ma di gusto.