Leendert Den Hollander, Vice President e General Manager di Coca-Cola Enterprises UK, sottolinea al Retail Symposium di quest'anno (il più atteso evento in UK per quanto riguarda il mondo del retail) l'atteggiamento conciliante del brand nei confronti di scelte di vita salutari, rigettando le accuse di chi considera Coca-Cola la capostipite di un settore (quello delle bevande analcoliche) colpevole insieme ad altri dell'obesità di molte persone nel mondo.
Egli ha dichiarato all'evento che la bevanda ha ridotto le calorie presenti nella propria formula del 14% negli ultimi quattro anni e che il suo mood salutare partì già nel 1982, con il lancio della famosa Diet Coke.
"Ogni giorno, 46 milioni di persone bevono un soft drink, ma se si digita su Google "soft drink e salute" si otterranno circa 7 milioni di risultati, quindi c'è chiaramente qualcosa da fare ed è un problema che dobbiamo affrontare al più presto", ha detto Den Hollander, aggiungendo "da molto tempo stiamo effettuando delle ricerche per combattere l'obesità mondiale e per rappresentare una valida alternativa salutare per le persone".
Sempre meno calorie non rinunciando al gusto della bevanda, attraverso formule innovative e dietetiche. La Coca-Cola Zero, bibita analcolica commercializzata in 44 Paesi fra i quali, dal 2007, anche l'Italia, è un esempio di come l'azienda stia mettendo in pratica al meglio i suoi intenti.
L'impegno digitale durante EURO 2016
Den Hollander ha anche ribadito l'impegno di CCE nel mondo digitale; il 58% dei britannici attualmente naviga nel web alla ricerca di ispirazione per le proprie ricette casalinghe. Per sfruttare questo trend durante Euro 2016, Coca-Cola suggerirà piatti caratteristici accompagnati dalle proprie bevande, con gli ingredienti tipici delle nazionalità delle squadre che man mano si sfideranno nel corso della competizione.
Tutto questo sarà promosso attraverso i suoi canali digitali dall'inizio del torneo in poi, stimolando un'attività di engagement costante con i propri consumatori.
Il Vice President di CCE ha voluto in generale stimolare le marche ad adottare strategie di marketing contestuali e mirate, adattando le proprie campagne in base al mercato di riferimento e sfruttando eventi dall'ampia risonanza come in questo caso gli Europei per guadagnare il favore e l'attenzione del pubblico.
I brand devono anche accettare il fatto che i consumatori sono i co-creatori dei contenuti da loro veicolati, secondo un'ottica di continuo ascolto del mercato ed interazione.
LEGGI ANCHE: Digital Magics HealthTech, il nuovo programma di incubazione per startup della Salute
In conclusione del suo intervento, Den Hollander ha affermato che attualmente, in un panorama commerciale fortemente guidato da tutto ciò che accade online, il marketing alle spalle di ogni brand produce solamente il 10% circa del contenuto promosso dalla marca.
Il resto? E' tutto suggerito dai consumatori attraverso i loro gusti, i messaggi e l'impegno che testimoniano nei confronti della marca e che essa deve essere pronta a recepire.
Infatti, tutto ciò che un brand può fare è studiare la realtà circostante e interpretarla al meglio per mettere in pratica delle strategie di business che possano portarla al successo. Proprio come Coca-Cola: attenta ai salutisti e pronta a cavalcare l'onda delle manifestazioni (in questo caso sportive) più care al pubblico.