Parliamo dei trend di search marketing del 2016 per riflettere su scenari e potenzialità per il nuovo anno.
Un mondo nuovo che interessa ingegneria, semantica, informatica e marketing intelligence con un focus particolare sul mobile, perchè oltre la metà di tutte le ricerche a livello mondiale su Google provengono proprio da dispositivi mobile. Identico lo scenario per Bing e Yahoo, e di conseguenza lo sviluppo dei prodotti con annesso posizionamento sui motori di ricerca si evolve, cambiando.
Si giustifica così anche la recente decisione di Google di abolire la pagina destra degli annunci in versione desktop- segnale che nel settore c'è esigenza di lavorare in direzione della qualità piuttosto che della quantità.
"Stiamo esaminando tutti i nostri clienti e il conseguente impatto di un cambiamento", dice Paul Mead, presidente del VCCP Media.
Più a monte, tutti gli occhi sono puntati sulle macchine a intelligenza artificiale che cambieranno in modo radicale il search marketing - si pensi alle potenzialità della ricerca vocale e al digital personal assistant.
Cito Cortana, Siri di Apple e Google Now, strumenti ancora in fase embrionale, ma che stanno crescendo in fretta, alimentati da apprendimento automatico e da forti avanzamenti nella ricerca semantica.
"Il search marketing è come l'elettricità; è tutta intorno a noi, non la vediamo, ma illumina tutto quanto ci circonda", dice Ravleen Beeston, direttore vendite di Bing Ads UK . "
Il 2016 vedrà il search marketing spingersi oltre ed è quindi spontaneo chiedersi; quali sono le tendenze di ricerca fondamentali da monitorare quest'anno?
AMP di Google
Il mese scorso, Google ha iniziato a promuovere articoli di notizie web-based che rispettano le sue linee guida per rendere più veloce il caricamento delle pagine su dispositivi mobile.Un lavoro di altissima tecnologia che vuole migliorare il web per tutti.
Le pagine web costruite con AMP sono (in media) quattro volte più veloci da usare delle pagine non AMP equivalenti. E' importante sottolineare che la portata di AMP non è quello che sta facendo Facebook con gli Instant Articles o Apple con Apple News; le intenzioni di Google AMP riguardano tutti i siti web a cui accedere tramite cellulare, ben oltre la pubblicazione.
SEO per le APP
Google pensa in grande e comunica che il potenziale di AMP è valido per ogni tipo di contenuto, con passi avanti rilevanti per il futuro.
Ogni marchio dovrebbe guardare ad AMP rispetto alla propria posizione, migliorando il posizionamento della pagina nel mondo delle App mobile. Significa quindi una nuova area di ricerca specializzata relativa al SEO delle App.
Se estendiamo questi sviluppi a livello globale, le implicazioni saranno significative e la SEO per le App potrebbe diventare un nuovo settore della pubblicità per i motori di ricerca.
Machine learning
Giganti tech come Microsoft, Google, Apple e Facebook stanno investendo grandi risorse in intelligenza artificiale (AI), passando da algoritmi di ricerca basati sui testi a sistemi più semantici che forniscono risultati sensibili rispetto alle esigenze del singolo utente.
RankBrain, risultato di Google in materia di AI, è capace di lavorare sull'apprendimento automatico, utilizzato per aiutare a processare i risultati della ricerca. Può definirsi “Machine Learning” quel processo che permette a un computer di insegnare qualcosa a se stesso senza “impararlo” da esseri umani (tramite programmazione).
Apple Bing-powered Siri, Cortana di Microsoft e Google Now scrivono la storia del search marketing, e lavorano a un ecosistema di informazioni che coinvolge più discipline.
Concludiamo con una riflessione relativa al Search e cioè che potrà definirsi veramente intelligente solo quando sarà in grado di prevedere ciò che la persona cerca, prima ancora che che sia stato scritto.
Facciamo un esempio di efficienza della machine learning; un X utente ha un appuntamento e l' intelligenza artificiale del dispositivo è in grado di informarlo su condizioni di traffico e tempi di percorrenza.
In sostanza la tecnologia pretende di sapere chi siamo ancora prima che digitiamo