Like, commenti e condivisioni. Ciascuna di queste rapide azioni non è fine a se stessa, ma influenza l'algoritmo di Facebook, aumentando le capacità del post di essere distribuito sul social.
Parliamo di reach, ossia la portata, il numero di persone "uniche" che vedono (e quindi possono interagire con) i tuoi contenuti. L'efficacia di penetrazione, per dirla in altri termini. Non tutti i "fan" della tua pagina vedranno il contenuto, e non tutti quelli che vedranno il contenuto sono fan della tua pagina.
Ci sono tre tipologie di reach:
• organica: quante persone sono state raggiunte dal tuo post, poiché fan della pagina;
• a pagamento: dopo aver pubblicato un post, lo sponsorizzi, ossia utilizzi denaro come se fosse doping per aumentarne le prestazioni e quindi raggiungere più persone (scelte con lo strumento "crea audience");
• virale: il numero di persone che hanno visto il tuo post (o la tua pagina) menzionato in una storia pubblicata da un amico, oppure che hanno semplicemente ricevuto like e commenti da amici fan della tua pagina.
La reach organica sta morendo?
Beh, sì, ma non per le ragioni che state pensando. La reach organica "si sente poco bene" perché l'algoritmo di Facebook sta mutando a causa della base utenti che continua a crescere. Gli account aumentano, le pagine si moltiplicano, i gruppi pullulano. Come si fa ad aver tutto nella home? Bisogna sacrificare qualcosa.
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Uno studio condotto da EdgeRank Checker ha evidenziato un calo del 9,4% della reach organica dei post su Facebook tra il febbraio 2012 e il marzo 2014.
Un altro studio, del febbraio 2014, condotto da Social@Ogilvy ha riscontrato che le pagine con più di 500 mila like contemplano, in media, una percentuale di portata organica del 2%.
Inoltre, a partire da aprile 2014, il numero totale di pagine che piacciono ad ogni utente sono cresciute in media del 50%. Diventa così una guerra nel news feed, dove l'unica arma valida ed efficace si chiama "denaro".
Corriamo ai ripari
Molti fattori influenzano la vostra portata organica, ma EdgeRank, il famigerato algoritmo di Facebook, gioca un ruolo primario. Facebook prende in considerazione centinaia di fattori personali nel determinare ciò che dev'essere mostrato agli utenti nel news feed.
Pensate ai vostri post come un gioco a punti: i like valgono 1, i commenti 3, le condivisioni 5. Banale sottolineare come il vostro obiettivo siano le condivisioni.
Le foto "funzionano meglio" dei link? Sì, è vero, per due ragioni: la prima è che Facebook non ha molta voglia di lasciarti "scappare all'esterno", e la seconda è che gli utenti sono maggiormente propensi a guardare foto piuttosto che aprire link.
I post brevi funzionano meglio di quelli lunghi? A livello di algoritmo no, per nulla.
Inoltre, l'algoritmo tiene conto di fattori come l'oscuramento precedente di alcuni tipi di post o inserzioni da parte di un utente, delle persone (e quindi dei loro interessi) che si è scelto di smettere di seguire (perciò non compaiono più nella home), di priorità e/o di maggior interazione con alcune tipologie di pagine a discapito di altre.
Cosa possiamo fare? Purtroppo non c'è una soluzione magica o un trucco di prestigio. Non sarai mai in grado di raggiungere ogni singolo fan con i tuoi aggiornamenti, ma è possibile ottimizzare la tua strategia di contenuti.
• Costruisci relazioni durature.
Non puoi pensare di pubblicare un post e poi scappare. Resta lì, invoglia a commentare, rispondi ai commenti ponendo altre domande o esortando a continuare la conversazione.
• Pubblica con un obiettivo.
Non si dovrebbe mai pubblicare un contenuto solo per il gusto di aggiornare la propria timeline (e questo vale per ogni social, non solo Facebook). Pubblicate con un obiettivo, condividete un messaggio, non soltanto un banale contenitore.
• Non gira tutto intorno a te.
Quando esci per la prima volta con una persona, sai bene che iniziando a parlare soltanto di te probabilmente non ci sarà un secondo appuntamento. Con Facebook è lo stesso: molti utenti vedono il tuo contenuto come se fosse il primo appuntamento insieme alla tua pagina. Meno promozione, più storie.
Non restate fermi: cambiate spesso il vostro piano editoriale. Facebook è in continuo movimento e cambiamento: coglietelo di sorpresa, sfuggite alla monotonia. Solo così riuscirete a dare ossigeno alla reach organica, che forse smetterà di sentirsi poco bene.