Sono passati ormai 6 anni, ma tutti ricordiamo ancora bene il 2010: il terremoto ad Haiti, le truppe americane che lasciano l'Iraq, i mondiali di calcio in Sudafrica; ma anche notizie meno importanti ma che hanno comunque fatto parte della quotidianità, come Justin Bieber vincitore del premio “New Artist of the Year”, “The Hurt Locker” vincitore di numerosi premi Oscar e molto altro.
Focalizzandoci sull'amatissimo tema social network, il 2010 è stato l'anno che ha segnato il successo di Facebook, portandolo, a marzo, ad essere il primo motore di ricerca (superiore anche Google) per oltre una settimana negli Stati Uniti.
La fama del ben noto social network stava crescendo, ma erano ancora giorni in cui non avere un account non era immediatamente sinonimo di stranezza sociale, quindi moltissimi si ricorderanno delle tonnellate di email di amici che suggerivano di iscriversi a Facebook.
E non è impossibile immagine come alcuni ne possano aver avuto fin sopra le orecchie, tanto che, in Germania, fu avviata una vera e propria azione legale contro Facebook Finder, il servizio automatico grazie al quale gli utenti potevano invitare i propri contatti email ad unirsi al social network.
Dopo ben 6 anni VZVB (la principale organizzazione di consumatori) ha vinto, dichiarando Facebook Finder illegale, in quanto assimilabile alla fattispecie di advertising harassment (letteralmente molestie pubblicitarie), dichiarando inoltre che Facebook non forniva informazioni sufficienti per quanto riguarda questo servizio.
Infatti, nonostante Facebook avesse modificato nel 2011 la feature in modo da alleggerire la pressione pubblicitaria, la corte distrettuale di Berlino osservò come non esistesse nessun regime di opt out a favore dei non iscritti.
Inoltre i non utenti non hanno mai acconsentito a ricevere comunicazioni commerciali da parte dei social network, e non hanno avuto nessun modo di impedire a Facebook di agire in questo senso.
In un mondo in cui si è portati a pensare alla globalizzazione come un dato di fatto, le singole legislazioni e gli effetti della localizzazione sono ancora importanti, e possono avere enorme impatto sui i social network.
In particolare non si sa ancora quale sarà l'effetto di questa sentenza, ma staremo a vedere come e quando i vari quadri normativi renderanno Facebook un prodotto differenziato a livello locale.