I primi anni del 2010 sono stati quelli della rivoluzione per l’azienda di Sunnyvale, merito dell’arrivo di una delle più potenti donne dei nostri tempi nel settore della digital economy, che grazie alle sue competenze ha saputo rimediare ad errori commessi in precedenza.
Purtroppo l'arrivo di Marissa Mayer, ex vicepresidente di Google, alla quale si deve anche il successo di Google Maps, Street View e Gmail, non è bastato a rilanciare la società in questi anni.
Eppure nel 1994, quando Yahoo fece il suo ingresso nel mondo del web, l’azienda ottenne un enorme successo, grazie alla creazione del primo motore di ricerca del mondo e ai suoi servizi di posta elettronica, chat e news; successo che durò per più di dieci anni.
Indubbiamente con l'ingresso di Marissa Mayer nel Cda si sperava di sconvolgere in positivo le sorti dell'azienda. Così non è stato, o almeno non del tutto.
I motivi della crisi Yahoo
Alla base del crollo c’è l'enorme sviluppo di Google e, recentemente, quello di Facebook come alternativa ai motori di ricerca tradizionali, con una media giornaliera di 518.400 nuovi utenti.
Ma i problemi di Yahoo non finiscono qui. Il crollo ha un’origine spazio-tempo ben definita. Nel 2015 il titolo Yahoo ha fatto segnare un -35% al Nasdaq e gran parte dei top manager hanno abbandonato la poltrona.
La Mayer ha inizialmente portato fiducia e speranza in Sunnyvale; speranza che si è ora trasformata in diffidenza: gran parte dei membri del Cda hanno la convinzione che il CEO non sia in grado di rilanciare le sorti dell’azienda.
Lo dimostra il fatto che, se nel recente passato l’azienda valeva diversi miliardi di dollari, nel terzo trimestre del 2015 cassa e liquidità di breve termine ammontano a poco meno di 6 miliardi, non solo a causa della gestione Mayer, indubbiamente. Non mancano neanche gli apologeti, dopotutto fu la stessa Mayer ad assumere alcuni degli attuali membri del consiglio di amministrazione in Yahoo.
Le possibili mosse future in Yahoo
Una delle società pioniere di internet potrebbe di fatto scomparire dal mercato. Secondo il New York Times si sta valutando la vendita delle attività centrali di Yahoo legate ad internet: Yahoo Mail e News. Questa alternativa è figlia di una ricerca empirica che dimostra come un numero molto alto di utenza continui ad utilizzare Yahoo. Si tratta di prodotti ancora molto appetibili agli occhi dei potenziali acquirenti.
In alternativa si pensa di cedere la quota del 15% di azioni del colosso dell'eCommerce cinese Alibaba.
Vedremo nei prossimi mesi se una delle mosse verrà messa in pratica. Di certo sarebbe molto strano non ritrovarsi più sotto gli occhi il viola di papà Yahoo.