Sabato 28 novembre, dalle 9.30 alle 13.00, il clan di Ninja Marketing e i Guerrieri di Ninja Academy si riuniranno al Copernico Milano con i principali esponenti della digital industry italiana per una mattinata di formazione e networking.
Sarà anche l'occasione per discutere del mercato digitale, durante la tavola rotonda “Digital Marketing Advisory Council”. Ecco qualche anticipazione dai relatori Francesco Gagliardi, Marco Agosti, Enrico Quaroni, Antonella La Carpia, Vito Flavio Lorusso, i board member dell'Advisory Council di Ninja Academy.
Iscriviti qui all’evento gratuito “Digital Warriors. Tecniche di combattimento pacifiche per Ninja del Marketing”
Come sta cambiando il mercato digitale? Ci fai il punto rispetto al tuo settore?
Mai come oggi il mercato presenta importanti opportunità per chi vi opera e il potenziale di crescita è esponenziale.
Il fattore critico, a mio parere, è esclusivamente l’execution: per esempio, per un operatore come Tiscali si apre una nuova era. Mi riferisco alla componente Media della mia azienda. In quanto Publisher di un sito di informazione, il portale tiscali.it, e grazie al fatto di essere service provider, con la mail @tiscali.it, in questi anni siamo risusciti a rimanere protagonisti nello scenario dei media digitali, mantenendo un reach del 10% (Dati audiweb database Settembre).
L’utente di Tiscali è un nostro amico, lo conosciamo, ed oggi, oltre alle news ed al servizio principe, la mail, siamo pronti a fornirgli molti degli strumenti di comunicazione che oggi tutti usano.
Parlo delle nostre piattaforme innovative, tutte sviluppate con nostre persone e investimenti diretti.
Istella.it, ad esempio è il motore di ricerca della lingua italiana, indoona.com è lo strumento per messaggiare e parlare esattamente come wahtsapp, instagram o skype, infine streamago.com permette di postare video live streaming direttamente sul tuo profilo e sulla pagina Facebook
Il goal per noi è la convergenza dei servizi sulla nostra audience. Come publisher siamo in grado di comunicare ad ogni singolo utente, esattamente come Facebook. E il controllo delle tecnologie ci permette di lavorare ad una user experience ricca ed esauriente che vuole essere la vera motivazione d’uso dei nostri servizi per i nostri utenti.
Prendendo come modello Istella, ai nostri utenti che utilizzano il portale e la mail possiamo proporre informazioni verticali, integrando il web, grazie ad Istella e ai suoi servizi news, per accedere da un solo sito a tutte le notizie suddivise per cluster, mentre mappe permette di accedere ai POI e addirittura per vedere come era il territorio grazie alle mappe storiche, e ancora Istella video che indicizza tutte le fonti videonews italiane e la grande offerta di VideoMediaset shopping, un comparatore di prezzi appena partito, da cui ci aspettiamo grandi cose.
Il mercato digitale si sta trasformando da far west della pubblicità a centro di ricerca avanzata per scienziati e professionisti di analisi dei dati.
Il mio settore, quello del programmatic buying fatto tramite intelligenza artificiale e utilizzo dei big data, rappresenta la frontiera di questo cambio di scenario.
Come dicono Viktor Mayer-Schonberger e Kenneth Cukier nel loro ottimo libro sui big data:"[...] Le correlazioni esistono: lo possiamo dimostrare matematicamente. Non possiamo fare agevolmente la stessa cosa per il collegamenti causali. Allora dovremmo fare a meno di cercare la ragione che sta dietro le correlazioni; di comprendere il perché invece del cosa". Questo, appena citato, è il punto che sottende il cambio di paradigma del mio settore. Tutto è il resto è noia (cit. Franco Califano).
Mobile first è il trend che meglio sta caratterizzando l'industria dei media digitali, nello specifico il segmento dell'adv online. A rivelarlo sono i numeri di eMarketer: la spesa mobile nel 2014 ha raggiunto, infatti 369 milioni di dollari nel nostro Paese e si prevede che sfiorerà 1,36 miliardi nel 2018.
Il video è il formato più diffuso per costruire oggi su Internet quella che io chiamo "La brand Experience perfetta". Il video è segno, messaggio, seduzione. È la formula più immediata e coinvolgente per fare comunicazione.
Un altro dato interessante è rivelato da Nielsen in una ricerca condotta su 30.000 intervistati. Da essa è emerso che il 59% degli utenti trova più comodo e immediato guardare un video sul proprio smartphone. Però c'è un'altra tendenza che sta per mettere in crisi questa crescita interessante ed è la rapida diffusione degli ad-blocker. Un vero e proprio tsnunami che ha allarmato i principali player del mercato come Teads.
Il titolo "No banner no party", campeggiava qualche giorno fa su una testata trade di settore. Mi viene da pensare che +40% di ad-blocker solo nel mese di giugno, significa che gli utenti sono stufi di contenuti video invasivi. Il settore entro cui opero ha colto questo segnale come un'opportunità per fare innovazione, partendo già da altri dati importanti relativi alla qualità della viewability, denunciati a fine 2013 da Comscore.
Il video ADV posizionato nel cuore del contenuto editoriale, è ad esempio la risposta "Nativa di Teads per fare pubblicità in maniera non intrusiva per l'utente e sempre contestuali con gli interessi degli utenti.
Il mercato digitale è in una fase di profonda trasformazione. Cloud computing e mobility stanno cambiando il panorama e l’aspetto degli strumenti di lavoro che utilizziamo quotidianamente e stanno sconvolgendo l’offerta di mercato, offrendo a startup e idee innovative di arrivare in breve tempo nel nostro quotidiano professionale, integrandosi più facilmente con gli strumenti che già utilizziamo.
Il digital worker deve essere sempre pronto a recepire nuovi strumenti per ottimizzare il proprio modo di lavorare e per sfruttare sempre di più la possibilità di gestire i suoi tempi lavorativi, non facendo fagocitare la sua vita personale dai ritmi frenetici a cui la generazione del lavoro “reply-now” ci sta portando.
Per i creatori di software ed esperienze digitali questo è un periodo storico di grandi opportunità per ideare strumenti innovativi e cambiare in meglio il modo di essere produttivi delle persone.
I modelli di business a subscription e i software che consentono di essere produttivi e con i propri documenti di lavoro disponibili su qualunque dispositivo sono quelli destinati a diventare la nuova “cornerstone” del futuro digitale e di nuovi modelli di aziende più flessibili e con una distribuzione degli spazi di lavoro virtualizzata rispetto alla fisicità e alla circoscrizione dello spazio lavorativo a cui siamo abituati dalla nostra passata cultura.
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un cambiamento notevole nel digitale di cui l’ultima manifestazione è stato il sorpasso del mobile rispetto al desktop, sia lato utenza che come priorità strategica delle principali aziende digitali.
Credo che il ritmo di questi cambiamenti vedrà un’accelerazione nei prossimi anni e una conseguente serie di simili rivoluzioni: le nostre case saranno sempre più intelligenti; crescerà il numero di prodotti che si collegano alla rete, dagli elettrodomestici ai vestiti, fino alle auto, con vantaggi in termini di controllo, monitoraggio dei consumi e sicurezza; interagiremo con le aziende e le istituzioni sempre più tramite applicazioni mobile; la robotica diventerà accessibile anche ad aziende piccole e innovazioni come le stampanti 3D renderanno il settore manifatturiero più veloce e flessibile, favorendo una maggiore personalizzazione.
In conclusione, è difficile riassumere in breve il futuro del digitale ma si può dire che darà nuova vita e potenzierà sempre più oggetti, aspetti della nostra vita e interi settori.