Questo articolo è stato scritto da Edoardo Scognamiglio, Founder Combocut e docente del Corso On Demand in “Video Marketing” della Collana Digital Business.
Appena arrivo da un cliente ci tengo sempre a sottolinearlo: non si inizia un video girandolo. Mai. Sembra un manifesto del video marketing e in effetti per me lo è.
È fondamentale riuscire a trasmettere da subito l’importanza di una marketing strategy dietro una campagna video fatta bene. Tutto quello che facciamo nasce da mosse ben precise, tutte pianificate prima di pensare all’idea.
È stato proprio così con il nostro cliente Wanderio, il portale che semplifica l’organizzazione del viaggio, consentendo di pianificare ogni tratta e prenotare l’intero itinerario in un solo click.
L’obiettivo di Wanderio era incrementare brand awareness e lead generation creando interesse verso il proprio servizio e traffico verso il proprio sito per convertire più coupon.
La nostra proposta? Un video, certo, e una strategia di lead generation collegata.
Ecco le fasi:
E il video:
Avete appena guardato il video e intrapreso la via del “potenziale cliente”, gli step successivi sarebbero:
2. atterrare sul mini-sito;
3. giocare;
4. loggarvi con Facebook;
5. ottenere il voucher.
Quello che ci tengo a farvi notare è che tutto il percorso è stato ipotizzato per andare oltre la visione del filmato e il numero delle visualizzazioni: il video introdotto nel marketing mix del brand aveva la funzione di avvicinare l’utente agli obiettivi di business che Wanderio si era prefissato.
Come ogni buona strategia, ha dato i suoi risultati: il video esce sulla Fan Page di Wanderio e, nell’arco di una sola settimana, totalizza oltre 1,2 milioni di views e oltre 8.200 di condivisioni. Ma è un meccanismo destinato a triplicare i numeri perché i commenti più frequenti sono di persone che hanno visto il video, sono andate a fare il test sul minisito e sono tornate su Facebook per taggare la loro dolce metà e avvertirla del proprio rischio alce più o meno elevato.
Il primo quotidiano a parlare della clip realizzata è Corriere.it, seguito da altre testate online.
Questo processo ci fa registrare un numero di accessi al sito importante (> 20.000), ma, soprattutto, vi faccio notare che i log effettuati per scaricare voucher > 2.000.
Pensateci, è questa l’azione che risulta preziosissima: il brand ha fatto fare un’esperienza completa e molto engaging all’utente (guarda il video, va sul sito, gioca, si logga, ottiene il voucher).
Come leggere il dato dei loggati? Il brand ha ottenuto l’email di 2.000 persone e ora può attivare verso di loro le proprie attività di remarketing: DEM e display adv per trasformarli in clienti.
Che vantaggi hanno il remarketing e l’utilizzo delle DEM?
Si otterranno delle performance più alte perché nello specifico ci si rivolge a persone che:
A. conoscono il brand;
B. hanno riso con il brand;
C. sono andati sul sito;
D. si sono loggati, dimostrando interesse per il servizio.
Per concludere, la strategia è una sorta di visione d’insieme e richiede lungimiranza. E se non sapete dove state andando, come fate ad arrivarci?