Definire gli obiettivi, un punto di partenza fondamentale per qualsiasi progetto che voglia avere successo. Banale che sia si torna sempre qui, senza finalità precise difficilmente il tuo impegno si tramuterà in attività davvero performanti, portandoti così a gettare al vento tempo e risorse. Non è possibile cominciare un viaggio senza avere ben chiara la meta, non credi?
Parlavamo un paio di settimane fa di quanto la questione finalità rivesta un ruolo chiave anche nell'influencer marketing, condizionandone ampiamente forma, attori, costi. Torniamo oggi a parlarne, illustrando la seconda parte degli obiettivi dell'influencer marketing, caratteristiche e riflessioni comprese. Sei pronto? Partiamo.
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Crisis management
Uno degli obiettivi sottovalutati, ma dei più attinenti all'utilizzo dell’influencer marketing, un alleato su cui confidare durante una crisi aziendale.
Sappiamo bene cosa significhi per un brand avere tra le mani una crisi. Governarla correttamente e tempestivamente è una priorità, tanto rilevante da necessitare prassi e team dedicati.
Sottovalutare questi momenti può veder segnata la reputation dell'azienda in modo indelebile e di conseguenza la percezione dei possibili clienti. Un danno d'immagine che si traduce in perdite economiche (spesso pesanti).
Si parla di reputazione ed è quindi perfettamente conscio l'utilizzo degli influencer. Trust, fiducia, oggettività: ecco alcune dei plus che potremmo usare per controbattere la crisi.
Ma, concretamente, come aiuta l’influencer marketing?
- Dare una visione trasparente e veritiera del brand. Gli utenti non sono soliti credere alla parola delle compagnie, ma la musica cambia se tali pareri vengono da persone credibili e soprattutto super partes. Ovvio che aprendo la realtà allo sguardo esterno è fondamentale essere puliti e non nascondere nessun scheletro nell'armadio. L'indipendenza dell'influencer vale in un senso e nell'altro e può trasformare un intervento per riabilitare in ulteriore benzina sul fuoco.
- La voce di un influencer è risorsa unica per gestire e controbattere il passaparola negativo che viaggia nel web (e non solo). Nessuna falsità però, oltre che poco etico rischia di divenire un'altra possibile fonte di attacco.
- Gli influencer sono medium per diffondere il punto di vista dell’azienda sulla criticità in essere.
- Il crisis management necessita interventi a priori. Lavorare con gli influencer significa creare relazioni che potrebbero essere utili nel momento opportuno.
Umanizzare il brand
Succede spesso che brand molto conosciuti perdano, proprio per il loro successo, quel necessario lato umano. Una situazione che rischia di farli essere troppo lontano dai clienti. Una criticità a cui l'influencer marketing può ovviare.
Come? Dando valore ai contenuti creati dagli utenti ad esempio (user generated content). Che siano contest (a volte troppo complessi) o semplicemente assumere i consumAttori in veri ambassador del brand, mostrando con i contenuti di questi ultimi un lato diverso dell'azienda.
Altra via preferenziale è quella di coinvolgere i dipendenti, il lato più umano dell'azienda. L'attività dei dipendenti sui social è spesso una risorsa sottovalutata, che invece può avere un impatto notevole. Un'unica controindicazione: queste persone non sono professioniste e possono incappare in gravi fail. Per questo è doveroso realizzare corsi dedicati per migliorare l'utilizzo dei social e creare policy ad hoc.
Incoraggiare all'acquisto
Uno dei fini più ricercati dalle aziende, punto però spesso complesso da dipanare. Vendere resta una questione primaria per le aziende, in qualunque ambito operino.
Vendita, che non è un fine univoco, ma una summa di diversi obiettivi, capaci insieme di influenzare i target all'acquisto. Awareness, lead generation, thought leadership, reputazione, finalità che insieme sono in grado di creare una condizione particolare nell'utente, favorendo il processo d'acquisto.
La visibilità, ad esempio, è importante ma questa non basterà a incoraggiare gli acquisti se la reputation del brand è negativa. Stesso discorso per le competenze, non basteranno se non saranno in grado di soddisfare le necessità del cliente.
L’influencer marketing non produce direttamente vendite, ma è strumento fondamentale per sostenere le attività che lavorano per favorire le stesse. Immagine e percezione sono e saranno sempre più elementi chiave da spendere sul mercato, plus per distinguersi da competitors.
SEO
La caccia ai backlink provenienti dai post pubblicati su blog esterni resta uno degli obiettivi più ricercati dalle aziende, spesso l'unico. Un atteggiamento che seppur giusto spoglia l'influencer marketing di molto del suo potenziale.
I plus in chiave posizionamento non possono essere trascurati comunque e vanno quindi valutati in modo attento. Il consiglio è quello di cercare di stringere relazioni con blog e siti rilevanti ed ovviamente in tema. I link che ne derivano non solo saranno di qualità ma rappresenteranno collegamenti reali e utili.