• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Alessandro Lazzaroni e la sfida di Domino's Pizza in Italia [INTERVISTA]

    26 Ottobre 2015

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni Pizza. Una delle parole italiane più conosciute e masticate al mondo. Una grande sfida per Domino’s, leader mondiale della pizza a domicilio  e già presente in oltre 80 mercati, quella di portare la pizza in Italia. Unire tradizione e innovazione e conquistare un mercato importante, dal punto di vista dell’immagine e della forza del brand, certo, ma anche per il consistente numero dei consumi legati al prodotto. Alessandro Lazzaroni, master franchisee di Domino’s Italia, ha raccolto la sfida. LEGGI ANCHE: Business sostenibile in Sicilia: Cum Laude, storia di una borsa  Manager in Mc Donald’s e poi direttore retail per Galbusera, Lazzaroni sa bene che, nel paese del blasonato made in Italy, la qualità ha un peso specifico importante. Il cliente italiano, esigente, va conquistato anche con la velocità dei servizi: l’obiettivo ambizioso è diventare la pizzeria di rifermento del quartiere. Il 5 ottobre il primo punto vendita ha aperto al pubblico a Milano; ho chiesto ad Alessandro Lazzaroni circa i piani di sviluppo nei prossimi mesi, di come si possa essere globale e locale allo stesso tempo e, sì, anche della pizza con l’ananas.

    Innovazione, mozzarella di bufala ed eccellenza nel servizio. Cos’altro c’è nel menu di Domino’s Italia?

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni Ingredienti di qualità, eccellenza nel servizio e innovazione tecnologica sono proprio i tre punti di forza sui quali punta Domino’s Italia. A questi potremmo aggiungere una grande voglia di vincere una sfida, quella di portare in Italia, patria della pizza, un brand internazionale. Per farlo, come dicevo, abbiamo unito tre elementi di successo. Il primo è la qualità, perché per imporsi sul mercato italiano dalla qualità non si può prescindere: per studiare le ricette siamo quindi partiti dall’impasto e dalla scelta delle materie prime di eccellenza, dalla salsa di pomodoro 100% italiana alla scelta di alcune specialità d.o.p come mozzarella di bufala, Prosciutto di Parma, grana padano e gorgonzola. Il secondo è il servizio, perché solo l’organizzazione di Domino’s può garantire una velocità e una puntualità nella consegna della pizza, calda e gustosa, che non ha eguali fra le tradizionali pizzerie a domicilio italiane. Il terzo è la tecnologia, perché possiamo vantare alcuni elementi assolutamente innovativi nel settore della pizza a domicilio: la possibilità di ordinare online, di pagare online o alla consegna sia in contanti sia con carte e bancomat, e di seguire in tempo reale lo stato del proprio ordine, di memorizzare il proprio ordine per esser ancora più rapidi per l’ordine successivo e molto altro ancora che vedrà la luce nei prossimi mesi.

    “Domino’s Pizza in Italy? Oh yes, we did!” Anche per un’azienda globale del food l’ingresso nel mercato italiano è sempre un traguardo da festeggiare? Che numeri vi aspettate?

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni Certo, non nascondo che per Domino’s l’arrivo nel Paese che ha dato i natali alla pizza è un evento di grande importanza; l’Italia, oltre ad essere la patria della pizza è anche uno dei mercati più importanti al mondo in termini di consumi e, anche per questo, ci aspettiamo di poter avere uno sviluppo importante e veloce. Apriremo una decina di punti vendita nei prossimi 12 mesi e poi inizieremo ad aprire altre pizzerie attraverso il franchising, cercheremo i migliori franchisee tra i nostri collaboratori in modo tale da poter alimentare sempre più il modo di far business di Domino’s.

    Cosa porterai dall’esperienza maturata in McDonald’s nelle strategie di un marchio che fa dell’asporto uno dei suoi punti di forza?

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni.jpg L’esperienza professionale che ho avuto in McDonald’s è stata molto importante e, sicuramente, mi ha insegnato a porre la massima attenzione ai dettagli nel lavoro e l’importanza di creare processi semplici per governare sia il flusso produttivo sia la gestione di un punto vendita. Da ultimo penso che McDonald’s abbia sviluppato delle ottime competenze di local store marketing e proprio queste competenze saranno fondamentali per una società come la nostra, visto che ci poniamo l’obiettivo di diventare la pizzeria di riferimento nei diversi quartieri nei quali apriremo.

    Gorgonzola, prosciutto di Parma e Grana Padano, ma tra gli ingredienti c’è anche l’ananas. Qualcuno ha già comprato la pizza hawaiana? Che reazioni hanno suscitato i prodotti più vicini al mercato statunitense?

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni Sì, abbiamo già venduto un buon numero di pizze hawaiane, che nella nostra versione prevedono la farcitura con Prosciutto di Parma d.o.p. La pizza hawaiana, assieme alla “Extravaganza” (farcita con pomodoro, mozzarella, salame pizzante, wurstel, prosciutto cotto, cipolle, funghi freschi, olive e peperone), è una delle “signature pizza” di Domino’s in tutto il mondo, uno dei cavalli di battaglia che non potevano certo mancare nel menu. Come dicevo, la pizza hawaiana, pur così lontana dai gusti italiani, ha avuto un buon numero di richieste, perché suscita curiosità. E dirò di più: un buon numero di clienti, soprattutto i più giovani, ha voglia di provare gusti alternativi, più “americani”, e ha richiesto di inserirli nel menu. Sicuramente nel futuro sapremo stupire i nostri clienti con dei prodotti nuovi ed originali, prodotti che potranno avere sia dei gusti tradizionali sia dei gusti non tipici della nostra cultura culinaria.

    La prima apertura a Milano, quali sono i progetti futuri per la patria della pizza?

    Dominos_Pizza_Alessandro_Lazzaroni Il nostro obiettivo è quello di ampliare la rete di Domino’s prima a Milano e poi nel resto d’Italia. Fra il 2015/2016 è prevista l’apertura di un nuovo punto vendita a Milano e poi, sempre nel corso del 2016, puntiamo ad aprire un’altra decina di punti vendita distribuiti sempre nell’area metropolitana milanese. Si tratterà sempre di negozi a gestione diretta da parte della mia società, che detiene i diritti di “master franchisee”, ma l’idea è quella di avviare un percorso di crescita in tutto il Paese, nord, centro e sud, puntando sul franchising.