L’uso di Periscope, dalle confessioni delle teenager bisognose di consigli alla trasmissione illegale delle puntate di Game of Thrones, non è molto cambiato dalla sua nascita a oggi.
L’applicazione suscita ancora un forte interesse: i brand non hanno timore di avvicinarsi alla piattaforma, riconoscendone un potenziale narrativo che permette loro di mostrare in diretta gli eventi e il dietro le quinte delle loro attività; gli utenti, invece, sono diventati sempre più disinibiti e incoscienti sul suo utilizzo.
Di recente negli USA, ad esempio, una giovane ragazza alla guida ha confessato in diretta il suo stato di ebbrezza: fortunatamente la polizia, proprio grazie al video Periscope, è riuscita a individuare dei punti di riferimento, rintracciando e fermando la ragazza.
Periscope però non è solo i suoi contenuti scandalo: è un'app che cresce e si evolve. Di recente ha introdotto la possibilità di condividere il video su Facebook, migliorato lo stream privato tra gli utenti che si seguono a vicenda e trasportato sul web i profili degli utenti, visibili al link periscope.tv/Username.
Nel profilo web è possibile trovare le informazioni generali dell’utente, il numero di follower, le ultime trasmissioni, che potranno essere ritrasmesse, e visualizzare i live.
Difficile prevedere l’evoluzione dell’app, sulla quale gli esperti non sono d’accordo: chi ne preannuncia un inevitabile declino e chi il ritorno alla ribalta.
Perché questa bipolarità nell'interpretazione del futuro dell’applicazione?
Possiamo definire Periscope una mobile tv che permette agli utenti - che siano persone o aziende - di aprire una finestra sulla loro vita o attività, e di farlo in diretta.
Le differenze rispetto alla tv tradizionale sono la mancanza di un palinsesto, trasmissioni esclusivamente in real time e la possibilità di interazione diretta.
Cosa succederebbe se questa piattaforma riuscisse ad oltrepassare le barriere del mobile approdando sul grande schermo?
Forse la tv è ancora un media troppo ingessato, ma un passo concreto verso il cambiamento sarà l’approdo di Periscope nello store di Apple Tv, punto d’incontro tra televisione tradizionale e internet.
Il passaggio è stato favorito dalla recente possibilità di trasmettere i video anche in modalità landscape. Riprodurre i video orizzontalmente facilita la resa televisiva, permettendo all’applicazione di adattarsi agli schermi più diffusi.
Uno dei vantaggi che Periscope trarrà dall’arrivo sugli schermi domestici sarà quello di riuscire a superare le difficoltà di visione sullo smartphone che ancora alcuni utenti riscontrano: gli user potranno godersi un video Periscope e commentarlo comodamente seduti sul proprio divano, direttamente dalla propria tv.
Da non sottovalutare è anche la facilità di interazione che l’app concede, capacità spesso ricercata dai programmi televisivi, ma che a volte non riesce a dare i risultati sperati: gli strumenti digitali utilizzati al momento dalle tv per offrire agli spettatori possibilità di interazione, si dimostrano ancora troppo macchinosi.
Questo è il motivo per cui la televisione si appoggia ai social network come Twitter e fa entrare il pubblico nei backstage con Periscope.
Stiamo virando verso un nuovo concetto di tv innovativa e sembra sempre più vicina la possibilità di influenzare direttamente dallo smartphone i programmi, le serie e i film preferiti, dando la possibilità all’utente di condizionarli, permettendogli di creare contenuti unici, personalizzati e adatti alle sue esigenze.
Periscope potrebbe cambiare la concezione attuale che lo spettatore ha della televisione: abituandolo all’interazione e spingendolo a desiderare un ruolo sempre più influente e attivo anche nella fruizione televisiva.
Con tutto questo fervore, come si può preannunciare il declino di Periscope?
Probabilmente ci prepariamo a una grande rinascita.
Tu che ne pensi?