Negli ultimi 8 anni la percentuale di giovani americani tra i 16 e i 28anni patentati è scesa di oltre il 12%, ben più alta è quella di giovani che decidono di sottoscrivere un abbonamento ai mezzi pubblici piuttosto che un’auto.
In una società consumistica come quella degli States questi dati hanno destato serie preoccupazioni: cosa accade ai nostri ragazzi? La politica ambientale ce li ha guastati?
L’anomala situazione è diventata così grave e pressante da far scomodare alcune delle più rinomate società di ricerca e statistica del paese come la ONG US Public Interest Reseearch Group .
Le ipotesi iniziali hanno rilevato che, in tempo di crisi economica, i costi per comperare, ma soprattutto per mantenere un’auto, sono decisamente troppo alti, se a questo si aggiunge che le norme anti-inquinamento hanno ridimensionato il mercato dell’usato il risultato non poteva essere che un decremento delle vendite.
LEGGI ANCHE: Che cosa ci fa fare la dipendenza da smartphone?
La spiegazione del fenomeno, però, non ha convinto fino in fondo, non tutti i dati rilevati dalle interviste quadravano e, soprattutto, il progressivo miglioramento dell’economia globale doveva ribassare le percentuali che, al contrario, hanno subito un ulteriore incremento.
A dare una spiegazione chiara e plausibile dei dati è intervenuto uno studio dell’Istituto Chaddick for Metropolitan Development della DePaul University che ai problemi economici (che comunque hanno il loro peso) affianca l'ipotesi di un cambiamento sociale che fa la differenza.
Era il 1957 quando fu pubblicato, per la prima volta, On The Road di Jack Kerouac, un romanzo che ha fuso insieme il concetto di libertà a quello di libertà di movimento. Da quel momento in poi prendere la patente è stato un rito di passaggio, un salto verso l’età delle scelte personali, per quanto sbagliate potessero essere.
A quanto pare, però, i nati dal 1985 in poi non la pensano così; secondo lo studio della DePaul University, infatti, per i giovani nativi digitali la vita scorre sul web, e la libertà la si acquista tramite password.
Lo studio dimostra chiaramente che le priorità sono cambiate, al posto della macchina si preferisce risparmiare per comperare tablet e smartphone e guidare diventa un ostacolo all’ interazione sociale attraverso di essi.
La conferma viene anche dalla tipologia di multe che vengono registrate; i guidatori al di sotto dei 25 anni non superano i limiti di velocità ne parcheggiano senza pagare o in posti riservati, ma parlano al cellulare, scrivono sms e consultano i loro account social.
Per questo si viaggia sempre più spesso in autobus (preferendolo anche all’aereo per le lunghe distanze) un risultato di cui l’ambiente sentitamente ringrazia. Non ci adagiamo sugli allori, però; risulta infatti dai dati che, superati i 30, la comodità di spostarsi in macchina ha la meglio rispetto alla necessità di rimanere connessi, quindi l’economia automobilistica mondiale ha poco da temere!