Era il 2007 quando nasceva Airbnb, il portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio per brevi periodi e persone con uno spazio extra da affittare, che nel giro di pochi anni è riuscito a rivoluzionare il settore alberghiero.
Più recentemente (nel 2009), da un'idea di Travis Kalanick e Garrett Camp nasceva UBER, il servizio di trasporto automobilistico privato che attraverso un'applicazione software mobile mette in collegamento diretto passeggeri e autisti, di cui tanto abbiamo sentito parlare negli ultimi anni, anche in Italia, e che tanto ha modificato il trasporto via terra.
Visto l'enorme successo di Airbnb, prima, e Uber, poi, il mercato può dirsi pronto per una rivoluzione anche del trasporto aereo?
Mercato, competizione, innovazione: le sfide della Sharing Economy
Evidentemente, oggi l'idea di prenotare un mezzo di trasporto con conducente via app è qualcosa di abbastanza remoto, almeno per il nostro paese, e comunque pur sempre collegato al trasporto via terra. E' sicuramente meno immediato associare il noleggio o altri principi tipici della sharing economy ai tragitti in aereo!
RISE, l'Uber dei Jet Privati
Il mercato, tuttavia, sembra avere davvero i 'push' necessari per dirsi pronto all'innovazione: basti pensare alle continue lamentele di coloro che per necessità (o vacanza) viaggiano in aereo a prezzi molto elevati senza possibilità alcuna di avere un'alternativa competitiva. Quanto si sta sviluppando al momento è qualcosa di molto vicino alla nuova Uber “volante” ma limitata agli spostamenti via jet privati.
Una delle start up più gettonate, infatti, è RISE - che dopo aver lanciato il servizio negli Stati Uniti, con collegamenti tra Dallas e Austin, in Texas, ora ci prova anche in Europa con i primi voli tra Londra e Dublino. La logica della “Uber dei jet privati', cosi è stata ribattezzata, è un mix tra taxi privati e l'esclusività di un servizio di executive jet, compreso l'autista con l'auto blu che dal terminal vi deposita fino alla scaletta dell'aereo. Il tutto, promette RISE, a costi sostenibili. Praticamente con un app mobile sarà possibile prenotare fino a 5 minuti prima della partenza un posto sul volo con l'unica condizione di sottoscrivere un abbonamento che può variare, a seconda del numero di voli che si desidera effettuare, tra le 1.000 e le 1.700 sterline al mese.
Emerge chiaramente che i costi non sono esattamente alla portata di tutti, ma cosi come afferma l'AD Nick Kennedy, si tratta di un mercato di nicchia che per chi viaggia con frequenza potrebbe sicuramente essere conveniente rispetto al noleggio di un jet privato.
Altre innovazioni dal cielo
In parallelo si stanno sviluppando altre realtà interessanti: si pensi ad esempio all'idea simile a quella di RISE sviluppata da un giovane 26enne, Sergey Petrossov, che stanco sia dei prezzi alti imposti dalle aziende che affittano aerei, sia dei disservizi delle compagnie aeree tradizionali ha deciso di sviluppare un software per smartphone attraverso il quale in tre semplici passaggi è possibile noleggiare un aeroplano a partire da 250 dollari, circa 198 euro, dividendo i costi con gli altri passeggeri. Anche qui stiamo parlando di progetti assolutamente di nicchia e limitati ad un target premium: per utilizzare Jetsmarter è infatti necessario essere soci dell'azienda, versando una quota di 6.999 mila dollari (5.553 euro) all'anno!
Insomma, a breve è molto probabile che avremo la possibilità di organizzare le nostre vacanze last minute con un'applicazione direttamente dal nostro smartphone, riuscendo ad avere un posto su un aeroplano senza troppe difficoltà e a un prezzo conveniente e competitivo.
Se gli utenti sono pronti a tale innovazione probabilmente quello che manca in questo momento è una legislazione dedicata che tuteli da un lato le compagnie tradizionali e dall'altro le startup che aggrediranno un white space di mercato allettante e di sicuro interesse.
Pronti a godervi il prossimo volo prenotato via mobile?